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I PARTECIPANTI

ANTONIO: Sono Antonio uno degli otto fortunati che hanno partecipato alla Prima “Desert Therapy”con Carla Perrotti.
Una esperienza singolare ed unica che ha lasciato un segno nella mia vita.
Continuo ancora a pensare a quei momenti magici che il Sahara mi ha regalato, la sua seduzione con incantevoli e chiari di luna e di stelle, con gli infiniti freschi e rosati delle sue albe, con i rossi ardenti dei suoi impetuosi tramonti.
L’incantesimo del deserto!
Chi l’ha conosciuto non se ne può più liberare, sente di non poterne fare più a meno, sente che deve ritornare.
“Una volta preda dell’incantesimo -ha scritto Paul Bowles nel suo ” The Sheltering Sky”-,una volta preda della magia dello sconfinato, luminoso, muto Paese, nessun altro luogo è abbastanza intenso, nessun altro paesaggio potrà dare quella sensazione estremamente appagante di esistere nel mezzo di qualcosa di assoluto. Ed è per questo che ognuno sentirà di dover ritornare, a qualunque costo, accettando qualunque sacrificio, qualunque disagio, qualunque rischio, qualunque pericolo, poiché l’assoluto non ha prezzo”.
Ho stretto amicizia con meravigliose persone che come me hanno tutto condiviso.
Poi Carla la “Regina dei Deserti” -così l’abbiamo chiamata- premurosa, presente, infaticabile, un sorriso, una parola per tutti, un aiuto a chi aveva bisogno, una “Signora” che ha lasciato in tutti noi un ricordo indelebile e che io sono onorato di averla conosciuta e ancor più di poterla avere amica.

PINUCCIA: “Raccontami come è andata!”- mi dice un’amica.E allora provo quasi un senso di impotenza, come spiegare questa passione che mi porto dentro per il Deserto, bello, straordinario e magico, pieno di misteri e di miracoli?! Come trasmettere l’emozione provata addormentandomi sotto un cielo con una miriade di stelle? Percorrendolo a piedi il deserto mi ha fatto incontrare l’infinito e mi ha anche insegnato a percorrere un viaggio in me stessa.
Questa favola l’ho vissuta partecipando a Desert Therapy, in un affiatato gruppo di otto compagni e soprattutto con il supporto indispensabile di Carla (ormai nostra amica!!!!) e dei suoi collaboratori. Grazie ancora!

ANNA C: Il mio rientro a Roma è stato carico di emozioni, di cose intense da raccontare. Questo viaggio è stata un’esperienza forte e coinvolgente, direi meravigliosa, da cui è scaturito un legame sempre più forte con il deserto che mi piace definire un luogo di sogno, un posto incantato per la sua capacità di trasmettere sensazioni e fascino ineguagliabili.
“Desert Therapy, un’esperienza forte e coinvolgente, completa ed intensa. Un percorso interiore che attraverso il deserto può farti sentire per sempre il suo richiamo. Difficile da raccontare, bisogna viverlo, capirlo, accettarlo e poi ti entra subito nel cuore, lo si ama e non si dimentica più”.
Non so se va bene come frase, ma è quello che penso e che sento.
Il deserto ci ha regalato le stelle e la sabbia, ho conosciuto la form dei fiori neri, ho passeggiato in silenzio accarezzando con i piedi nudi la sabbia E che dire delle ottime cene tutti insieme al lume di candela con le nostre torce frontali, i meravigliosi thè nel deserto, per le impronte lasciate per ricordo dalle volpi intorno alle nostre tende. Mi ritengo molto fortunata, per aver goduto di uno dei meravigliosi spettacoli che esistono al mondo, per essere stata lì. Farò tesoro di quest’esperienza che rimarrà nel mio cuore come un prezioso regalo che uno non si aspetta.

ANNA M: Dopo ore di viaggio, prima di giungere nel cuore del Deserto, il driver mi guarda dallo specchietto retrovisore e mi chiede: “perchè andate nel deserto a piedi?”.
Io resto un attimo in silenzio e poi gli rispondo: “per l’anima”.
E così è stato.
Un viaggio interiore, fino a toccare il punto più nascosto della nostra anima, dove risiedono i nostri sogni più grandi, quelli che, forse, riteniamo impossibili avverarsi…
Ma l’impossibile, come dice Carla, sta solo dentro di noi.
E così, il mio sogno, che tenevo proprio lì da diversi anni, finalmente si è avverato.
Camminando accanto a Carla in uno dei suoi Deserti, ho provato emozione di fronte ad un sasso, ammirazione contemplando un cespuglio, tenerezza nell’osservare l’impronta di un cammello e scorgerne addirittura le vene…
In spalla solo il necessario: un pò d’acqua, qualche crema… Addosso abiti semplici, un pò stropicciati. Per la notte una tenda con soffitto trasparente dal quale osservare il firmamento Divino. All’interno della “casetta” poche cose da gestire: una tazza, una luce per la notte e il mio corpo, sdraiato su di un giaciglio di sabbia, leggero e libero da pensieri, ansie, preoccupazioni… tutte cose che fanno parte di un’altra vita.
Ogni passo è terreno vergine, ogni passo è un respiro profondo, un pò affaticato, un pò sofferente, ma finalmente sono felice ed in pace con me stessa.
Procedendo lentamente con la carovana, piano piano senti il desiderio di rallentare, per restare indietro, per allontanarti, per restare solo nel proprio pezzo di Deserto, nel silenzio più assoluto, dove scorgi soltanto i tuoi passi e il soffio del vento. Ora sei completamente solo, fuori da ogni mondo. Nessuno ti vede, nessuno ti sente, nessuno sa che tu sei lì. E tu, semplicemente, sei in pace con te stessa, leggera, libera, non hai bisogno di nulla. Cose che capitano nel Deserto…sensazioni uniche…
Nel Deserto manca tutto, eppure non avevo bisogno di nulla. Mi nutrivo di paesaggi silenziosi immersi nella sabbia e mi dissetavo con le emozioni che si susseguivano continuamente, una dietro l’altra.
Nel Deserto succedono cose strane. Nel Deserto ho trovato, per la prima volta, la pace interiore.
Con le genti che incontrerò lungo il mio cammino, sarò ambasciatore di questa magnifica esperienza di vita, speciale, unica, che non si può raccontare…Il mio ringraziamento più grande è per Carla. Grazie Carla, perchè hai esaudito il mio sogno. L’ammirazione che provo per te è di quantità inquantificabile. Con le genti che incontrerò lungo il mio cammino, sarò ambasciatore delle tue imprese e di questa magnifica esperienza di vita, speciale, unica, che non si può raccontare…

ROBERTO: Molti chiederanno:
“cosa c’è nel deserto?”
Nel deserto c’è quello che è dentro di noi
Non hai bisogno dei sensi per viverlo, puoi essere muto, puoi essere sordo, puoi essere cieco…….il deserto lo vivi con l’anima!!
Nello schermo della vita, noi siamo gli attori della pellicola e tutto sembra reale finchè la luce del proiettore ci attraversa.
Nel Deserto non sei più inconsapevole…….percepisci quella “luce”!!

CLAUDIA: Il deserto è magnifico, l’ho scoperto con degli splendidi compagni di avventura.
Le parole sono inadeguate ad esprimere le sensazioni che ho provato ed i sentimenti che mi porto a casa.
Spero di poter trasmettere alle persone che mi sono più care almeno un po’ di tutto ciò che ho sentito dentro di me.
Grazie di cuore ai miei compagni di avventura.

CESARE: Sono felice ed entusiasta di questo Deserto.
Al prossimo deserto!

SILVIA: Sono riuscita a togliermi quella corazza che di solito uso per “proteggermi” dal giudizio degli altri.
Merito della sabbia e di chi con me ci ha camminato sopra a piedi nudi.
Spero che quello che ho vissuto qui mi aiuti ad essere più vera, per tenere stretto tutto ciò che è l’essenziale (o l’essenza?) della mia vita.
Se si alleggerisce la corazza magari imparo a volare……perché no?!

IL DIARIO

Domenica 
Finalmente arrivati. Dopo la prima notte trascorsa al Cairo, in un albergo molto bello e confortevole, dove i partecipanti hanno scartato i doni degli sponsor, siamo partiti alla volta del deserto. Il gruppo è compatto, tutti molto emozionati e con grandi aspettative. Ci è voluta l’intera giornata di oggi per raggiungere il campo tendato che ci ospita stasera. Il tragitto è lungo, ma le soste sono state numerose: sulla strada abbiamo acquistato viveri che ci saranno preziosi nel deserto e abbiamo consumato un pasto in un ristorante locale. Cominciano a delinearsi gli orizzonti del deserto a me così cari e familiari e cresce l’emozione tra i partecipanti per il primo incontro con la distesa di sabbia che avverrà domani.

Lunedì
Cammina il gruppo. Pinuccia, Anna, Silvia, Claudia, Anna, Antonio, Cesare e Roberto sembrano instancabili. Oggi abbiamo percorso dieci chilometri a piedi nello spettacolare paesaggio del deserto bianco. I pinnacoli calcarei, formazioni tipiche di questa zona dell’Egitto, erano talmente affascinanti da far dimenticare la fatica. E la sera la suggestione delle chiacchiere intorno al fuoco. Il nostro campo tendato ha preso vita al suono del flauto di un cammelliere. Come per magia tutti hanno ballato in una perfetta armonia. Me lo aspettavo. Forse non se lo aspettava il gruppo. Ma avrà ancora tante sorprese. Perché il deserto è così…

Martedì
Il gruppo sembra avere le ali ai piedi. Oggi abbiamo percorso 14 chilometri. Ma non è la distanza coperta che conta, quanto l’atmosfera che si è creata fra di noi. L’emozione è forte, tanto che alcuni di noi non sono riusciti a trattenere le lacrime. Dalle parole siamo passati ai silenzi che ci consentono di gustare ancora di più i bellissimi panorami del deserto bianco. Il tramonto è il momento culminante della giornata, quando Lauren ci guida alla meditazione tramite esercizi yoga. Il team di sostegno lavora sodo perché il gruppo abbia il meglio. E vi assicuro che lo ha. Il cibo è ottimo e il campo presenta una semplicità molto elegante. Credo che questa esperienza lascerà un segno indelebile in tutti noi.

Mercoledì
Bagno a sorpresa per il gruppo oggi. E ci voleva dato che la temperatura è salita parecchio. Ma andiamo per ordine. Il tempo è meraviglioso, la luce così vivida che fa sembrare lilla il colore delle pietre che, a loro volta, creano un meraviglioso contrasto con l’ocra della sabbia e il bianco delle formazioni calcaree. Finalmente dopo il cammino reso più faticoso del previsto dal calore abbiamo intravisto l’oasi dove abbeverare i cammelli. Nessuno di noi ha resistito e la sosta si è trasformata in un bagno collettivo. Divertente, magico l’ambiente, gioiosa la partecipazione di tutti. Stasera cena squisita che il nostro cuoco ha preparato. C’è chi sostiene di non aver mai mangiato tanto bene come nel deserto. E che dire del nostro campo tendato allestito tra spettacolari formazioni calcaree alte e affusolate come pinnacoli.

Giovedi
Tanta emozione per l’ultimo giorno trascorso nel deserto. IL gruppo ha camminato per 13 chilometri. La fatica è tanta perché la temperatura continua a crescere, ma lo spettacolo continua ad essere grandioso e,se possibile a migliorare di giorno in giorno. Dalla sabbia color ocra spuntano pinnacoli altissimi, bianchi come la neve. Tanti i discorsi dei partecipanti, tutti di grande felicità, equilibrio e commozione. Qualche lacrima che serve a capire lo stato d’animo. D’ora in poi il nostro mezzo di trasporto non saranno più i cammelli, ma i fuoristrada. Ci aspetta un lungo percorso di ritorno, verso IL Cairo, verso casa, verso un mondo al quale tutti sembrano avere qualcosa da dare. Più di prima.

Ultimo giorno
Ieri sera intorno al fuoco abbiamo ancora raccontato storie del deserto. Ognuno di noi ha parlato di come ha vissuto Desert Therapy: grande emozione e lacrime. Tutti eravamo commossi. Successo incredibile.

RITORNO

La prima edizione di Desert Therapy è stata un autentico successo. Tutti gli otto partecipanti che hanno deciso di venire con noi nel deserto egiziano, hanno vissuto un’esperienza fantastica che li ha segnati per resto della loro vita. Antonio è partito con un problema meniscale ad un ginocchio, ma dopo poche ore ha dimenticato ogni dolore, nonostante camminasse per 14 chilometri al giorno nella sabbia. Anche Anna di Roma soffriva per problemi alla schiena, eppure non ha mai neppure voluto salire sul cammello ed è sempre stata bene. Pinuccia ogni notte ha continuato a sognare il deserto mentre Anna di Milano vorrebbe ripartire subito per tornarci. Roberto, che non ha perso una delle suggestive sedute di yoga e di meditazione sotto la guida di Lauren, intende raccontare a tutti la sua esperienza e nella prossima stagione, con ogni probabilità verranno con noi anche i suoi figli. Cesare, marito di Pinuccia, ha scattato centinaia di foto mentre Silvia, allegra e solare, ha legato benissimo con gli altri ragazzi: Lauren, Max e Daniele. Claudia, che si allena anche lei con Franco, ha sempre tenuto un’andatura sostenuta ed avrebbe volentieri camminato qualche ora in più. Ma la magìa di questa avventura condivisa, è stato l’incredibile affiatamento del gruppo. Tutti ed otto sono diventati amici e parlano già di un prossimo viaggio insieme. La professionalità e la grande disponibilità dello staff egiziano hanno contribuito al successo: ogni sera intorno al fuoco, dopo aver raccontato i miei deserti, insieme ai cammellieri tutti loro incominciavano a suonare ed a cantare, coinvolgendo anche noi in danze scandite da battimani collettivi. Incantevoli i campi tendati che i ragazzi ci facevano trovare all’arrivo dalla camminata già montati: la sera davanti ad ogni tenda brillava una lanterna con la candela che indicava la strada.
A cena, seduti sui cuscini e sui puff disposti a quadrato nella sabbia, sotto la bellissima struttura creata da Roberto, ci raccontavamo, mentre l’ottimo cuoco ci sorprendeva ogni volta con piatti inimmaginabili in quelle condizioni, considerato che non aveva neppure il supporto delle auto, che abbiamo ritrovate solo l’ultimo giorno. Ogni momento delle nostre giornate è stato pieno di novità, di momenti indimenticabili, di gioia di vivere condivisa da tutti, per finire con lacrime di commozione che non hanno risparmiato nessuno, ragazzi compresi. Sembrava che un’energia nascosta contribuisse a far funzionare tutto alla perfezione, persino il clima ci è stato favorevole.
Il deserto ancora una volta ha saputo stupirci con i suoi panorami mozzafiato e ci ha regalato giornate che ciascuno di noi porterà nel cuore e che ci accompagneranno per sempre. Grazie di cuore ai partecipanti, per avere compreso fino in fondo il senso dell’avventura che hanno vissuto, ai ragazzi dello staff, che hanno lavorato moltissimo e sempre con il sorriso sulle labbra, ma grazie soprattutto al fantastico Deserto Bianco, che ci ha regalato tanta gioia e serenità. E’ bello realizzare i propri sogni, ma è ancora più bello realizzare quelli degli altri: a me è successo.