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I PARTECIPANTI

ENZO: GRAZIE!!! A Carla, Max e a tutto lo staff per avermi fatto vivere e conoscere veramente il Deserto con i suoi spazi…..i silenzi…..i suoi tempi. Sensazioni che resteranno indelebili dentro, difficili da spiegare se non con parole come pace e tranquillità. Un GRAZIE ai compagni di viaggio che hanno partecipato a tutto ciò.

 

 

 

 

MICHELE: Grazie Carla per averci aiutato a praticare la difficile arte del SILENZIO, camminare insieme ma distanziati, ciascuno immerso nel proprio prezioso silenzio. Insieme agli altri eppure soli ci siamo riconosciuti – con loro e con noi stessi – senza bisogno di parole. Non è un caso che il personaggio a noi tutti più caro e indimenticabile sia stato quello di Solah con le sue nenie, con il quale era impossibile comunicare a parole. Ora lasciamo lavorare la nostra amica silenziosa: la memoria. A presto!

 

 

ROSSELLA: Questo viaggio di pochi giorni è arrivato al momento giusto e ha consolidato pian piano la mia estrema voglia di “pulizia”. Il vento del Deserto è riuscito a staccare dalla mia mente, pezzo dopo pezzo come granelli di sabbia, le mie incertezze. E’ riuscito a far crescere la mia consapevolezza su ciò che voglio e ciò che farò. La luce di quelle albe è riuscita a scaldare il mio cuore e farmi sentire la grande forza dell’amore che c’è dentro di me. In fondo, come dice Carla, è proprio una terapia: breve…. ma efficace!

 

 

 CARLO: In questo viaggio ho trovato la possibilità di vivere per qualche giorno solo il presente. Sono entrato nel Deserto senza paura ma con grande rispetto, entrando da subito in confidenza con un ambiente severo ed accogliente al tempo stesso. Mi sono perduto ad ammirare le forme modellate dagli elementi, lasciando vagare la mia immaginazione. E ho visto il cielo stellato come mai avrei potuto immaginare. Un grato tributo a Carla per la semplicità con la quale trasmette la sua profonda esperienza, a Max per la capacità di rendere tutto semplice, comodo e sicuro, con allegria e umorismo e ai compagni di viaggio, per avere voluto condividere questa esperienza in assoluta serenità.

 

Andare nel Deserto con “Carla Perrotti” mi attraeva e poi le parole “Desert Therapy” erano piene di promesse. Nel Deserto Bianco ho trovato molto di più, un’occasione unica con una persona speciale che con poche parole e qualche suggerimento ti fa capire il Deserto ed il modo di avvicinarlo. Camminando ognuno trova il suo ritmo, ha il tempo di SENTIRE, ASSAPORARE, COMPRENDERE e senti di appartenere a questo luogo. Ho provato un grande senso di gratitudine, che apre il cuore, la mente e si estende intorno a me, una sensazione profonda che mi accompagnerà nella vita quotidiana, una memoria alla quale attingere nei momenti di difficoltà.

 

BRUNA: Questa esperienza è stata come me l’ero immaginata prima della partenza e anche di più, grazie alla simpatia e alla competenza di tutto lo staff. Lasciare quegli spazi immensi, sempre diversi tra loro, magnifici, magici e silenziosi, è stato un dispiacere che supererò ripensando ai bei momenti vissuti. I compagni di viaggio sono diventati in pochi giorni come dei vecchi amici che spero di ritrovare in un prossimo viaggio. Ciò che ho visto e vissuto resterà per sempre nel mio cuore e nella mente, anche se non riuscirò a spiegarlo, perchè le sensazioni provate non si possono trasmettere: restano solo mie. Un grazie di cuore

IL DIARIO

Primo giorno – venerdì 1 marzo
Comincia l’avventura. Un’avventura che si ripete ormai da qualche anno, quella di Desert Therapy, dalla formula collaudatissima e dai contenuti sempre diversi. Perché Desert Therapy è fatta anche dalle persone. Per questa edizione sono sei gli ospiti: Michele, Cristiana, Carlo, Rossella, Vincenzo e Bruna. Due coppie, ed è la prima volta. In genere le coppie che partecipano alla nostra spedizione sono poche. Partenza da Malpensa alle 13.30 e arrivo in serata al Cairo dove pernotteremo al Marriott. C’è poco tempo per disfare le valige perché subito ci tuffiamo nell’affascinante confusione del mercato, prima di cena. Qui, per noi, è come stare a casa. Sono tanti i commercianti che ci conoscono e ci apostrofano per interessarci agli acquisti. E’ primavera, la temperatura è buona e si può dire che è altrettanto primavera nei nostri animi, carichi di aspettative e speranze per un’esperienza indimenticabile.

Secondo giorno – sabato 2 marzo

Dopo il caldo di ieri che ci ha piacevolmente accolti al Cairo, stanotte la temperatura è precipitata. E così ha lasciato spazio al vento che è stato il protagonista della giornata. Abbiamo percorso centinaia di chilometri sui fuoristrada che ci hanno condotti al campo tendato Sherazade in balia di una grande tempesta di sabbia. Emozionante, per tutti, più che fastidiosa. Alcuni di noi non sono mai stati nel deserto e per altri questa sarà la prima notte in tenda della loro vita. A pranzo tappa obbligatoria da una vedova che vive lungo la strada con i suoi figli. Un’amica ormai per noi. Il figlio ha suonato il tamburo e noi abbiamo anche ballato. Il tempo per piccoli acquisti e di nuovo in macchina alla volta di Baharya. L’arrivo lascia tutti senza fiato, per l’eleganza del posto pur in un angolo così remoto del mondo. Arriviamo in tempo anche per vedere l’arrivo di Solah il nostro cammelliere che con la sua carovana, arriva spuntando quasi dal nulla. Saluti di rito e abbracci commossi con lo staff. E’ sempre bello ritrovarsi. Da domani sarà lui a guidarci nel deserto. La cena è come al solito per “uomini e volpi”, Infatti anche questa sera una piccola volpe è venuta a mangiare con noi addirittura dalle nostre mani, gustando insieme a tutti prelibati bocconcini di pollo.

Terzo giorno – domenica 3 marzo

Eccoci nel deserto bianco, che, come per incanto si apre davanti a noi, con i caratteristici pinnacoli di roccia calcarea. La presenza di un geologo nel nostro gruppo ci arricchisce di conoscenze e spiegazioni. Il vento si è calmato e la temperatura è gradevole. Ciò ci ha permesso di camminare senza fatica e in totale solitudine. Non ci sono turisti in questa stagione, anche se la situazione al Cairo è assolutamente tranquilla. Come al solito il nostro cuoco ci vizia e a lui, questa volta, si è aggiunto anche Solah che ha cambiato miscela per il suo meraviglioso tè. Adesso non aggiunge più la menta ma una particolare erba, curativa, che coltiva in un’oasi molto lontano da qui, dove vive con la sua famiglia. Solah la raccomanda perché ha effetti benefici e depurativi. Speriamo! Per il momento possiamo solo dire che è molto buona. Per la prima volta, stasera monteremo le tende e ceneremo intorno al fuoco. Con una luna che si annuncia magnifica.

Quarto giorno – lunedi 4 marzo

Veramente ottima la temperatura in questo periodo. Le giornate sono calde, ma non afose e le notti sono tiepide, così che il dormire in tenda non crea alcun problema. Oggi abbiamo camminato per dodici chilometri e quasi senza accorgerci siamo arrivati al campo numero due. Il panorama è dominato ancora dal bianco delle formazioni calcaree e il nostro geologo è veramente una risorsa preziosa, con le sue spiegazioni. E’ proprio vero che non si smette mai di scoprire il deserto! Oggi abbiamo fatto l’incontro con il ranger che è venuto a controllare la zona in cui ci troviamo. Pensandoci bene mi ha fatto piacere: una freccia in più nella faretra della nostra sicurezza. Le cene sono uno spasso: il gruppo non è numeroso e il fuoco accende i racconti e gli scherzi. Ospiti fisse le volpi che ormai quasi sfacciatamente approfittano ella nostra generosità.

Quinto giorno – martedi 5 marzo

Ha rinfrescato e oggi pomeriggio si è alzata una brezza tesa. Nella giornata abbiamo percorso i sette chilometri che ci separavano dal campo 3 dove trascorreremo due notti. Notti sempre affascinanti in particolare qui nel deserto bianco dove ieri sera abbiamo visto talmente tante stelle cadenti che abbiamo fatto a gara a chi ne individuava di più. Ricordo quando Fabio, non vedente, che con me ha attraversato in solitaria questa parte dell’Egitto, mi ha detto “vedo le stelle”. Oggi siamo andati all’oasi, ma niente bagno; fa ancora un po’ freschino. Lungo il nostro cammino abbiamo incontrato tanti scavi, senz’altro opera dell’uomo. In uno di questi buchi il nostro cammelliere Solah è addirittura entrato e uno dei suoi cammelli, una femmina, non ha fatto altro che chiamarlo, finché non è riapparso a tranquillizzarla. E poi li chiamiamo “animali”… Le cene sono sempre sopraffine, grazie al nostro cuoco e l’erba di Solah nel tè – una novità assoluta – è molto gettonata.

Mercoledì 6 marzo
La bellezza del campo tre è insuperabile. In mattinata abbiamo camminato per alcuni chilometri fino a raggiungere il campo quattro che offre una meravigliosa vista dall’altopiano. Le formazioni calcaree hanno lasciato spazio ad una sabbia finissima che forma dune gigantesche in perenne movimento a causa del vento. A mezzogiorno abbiamo fato ritorno al campo tre per salutare Solah che, con i suoi cammelli ci lascia. Da domani non avremo più bisogno di loro: i mezzi meccanici li sostituiranno. Non è la parola addio che abbiamo pronunciato, ma un arrivederci, perché ci ha invitati domani sera a cena presso la sua famiglia: siamo tutti un po’ curiosi e molto commossi. Stasera sarà l’ultima sera nel deserto. Quella della liberazione, come dico io; quella che lascerà un ricordo indelebile nelle menti e nel cuore di tutti noi.

Giovedì 7 marzo
Niente cammelli oggi, i fuoristrada hanno sostituito questi tenerissimi animali. Così siamo partiti alla volta della montagna di cristallo e di una zona del deserto sconosciuta anche a me dove le formazioni calcaree danno luogo a pinnacoli veramente spettacolari. A pranzo siamo tornati dalla nostra amica vedova la cui accoglienza ci scalda il cuore. Un cuore pieno delle esperienze di questi giorni. Fatte in grande semplicità, pur nella loro straordinarietà, così come hanno riconosciuto tutti i partecipanti. Stasera pernotteremo all’International Hot Spring Hotel di Baharya dove il padrone, il tedesco Peter, assicura a tutti un elevatissimo standard di relax, compresa una grande vasca con l’idromassaggio che, a dire il vero, è un toccasana dopo le camminate di questi giorni. Siamo tutti un po’ ansiosi di arrivare all’ora di cena dove ci recheremo a casa di Solah per gustare una vera cena araba. Questo è il “cuore” dell’Egitto!

Venerdì 8 marzo
Ultimo giorno nel deserto. Oggi abbiamo visitato le mummie dorate e ci siamo recati presso le antiche tombe che si trovano in questa zona. Poi siamo partiti alla volta del Cairo dove pernotteremo al Dusit Hotel, una vera chicca della città. Un albergo lussuoso dove le coccole non si fanno desiderare, compreso un lungo idromassaggio caldo ed una cena prelibata. E così anche questa edizione di Desert Therapy si è conclusa, con un gruppo ristretto e quanto mai piacevole. Domani voleremo verso Milano dove arriveremo nel pomeriggio, ognuno con i propri ricordi ed esperienze che rimarranno vivi per molti, molti mesi.