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I PARTECIPANTI

ANTONELLA: Si ritorna a casa,sì, ma con quanta gioia dentro……veramente un bagaglio ricco di emozioni e vibrazioni uniche: la luce, il silenzio, il suono del vento, la poesia che di ora in ora racconta nuovi versi, impossibile da descrivere e da raccontare. Il Deserto lo puoi solo vivere, immergerti dentro al suo fascino e godere delle sue molteplici sfumature. Grazie a lui anche con i compagni si creano strane alchimie, ognuno getta la maschera e mostra la sua parte più vera: che magìa!! Grazie Carla per l’amore che riesci a trasmettere verso questo luogo e a tuo figlio, meraviglioso ragazzo pieno di vita, che affiancandoti in queste imprese ne completa la realizzazione. Grazie di cuore.

 

SANDRO: Da tempo sentivo la necessità di allontanarmi per un po’ dalla mia quotidianità ma non sapevo decidere la meta. Quando ho sentito parlare di Desert Therapy mi sono detta: “ho trovato”. Del Deserto ricorderò, in particolare, il piacere di camminare a piedi nudi nella sabbia, gli splendidi tramonti e le altrettanto fantastiche albe, il cielo stellato e la luna piena, e tanti piccoli episodi piacevoli e divertenti. Di Carla ricorderò la dolcezza, la calma e la capacità di comunicarci la sua serenità e il suo amore per il Deserto. Dei compagni di viaggio ricorderò la simpatia. Porterò con me anche gli occhi splendenti e la dolce disponibilità di Salah, il nostro cammelliere. Grazie Carla!

 

VERA: “interminati spazi e sovrumani silenzi, io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.” Queste parole mi venivano in mente mentre camminavo in mezzo al Deserto Bianco a volte in compagnia, a volte da sola. Nel Deserto ci sono due dimensioni rappresentate da due colori: l’azzurro del cielo e il colore della sabbia, ma ognuna di esse si declina in forme e sfumature diverse e infinite, che interpretano le sfumature della nostra anima. La nostra anima di sfumature ne ha tante e l’immensa vastità e varietà del paesaggio riesce ad accompagnarle ad una ad una, ma tutte queste varietà si ricompongono in un unico concetto, quando ci si sdraia sulla sabbia a piedi nudi e ad occhi chiusi e ci si lascia accarezzare dal vento. Allora si ha la sensazione netta di essere di essere una parte del tutto, il classico granello di sabbia e, per dirla ancora con Leopardi: “il naufragar mi è dolce in questo mare”. Grazie agli splendidi compagni di viaggio ma soprattutto grazie Carla!

 

GIULIA: Lascia che il Deserto ti accolga e non preoccuparti di niente.
La sua ospitalità ti regala serenità e pace interiore.
Grazie Carla per avermi dato la possibilità di essere Sua ospite.

 

 

 

 

MARINELLA: Il richiamo dell’Anima è irresistibile. “Deserto Bianco” ha detto e io l’ho seguita fiduciosa, ed è stata pura magìa. Chiudo gli occhi e percepisco ancora il velluto morbido della sabbia, mentre rotolo felice e immemore di tutto. Vedo il velo rosso fluttuare intorno a me, con lo sfondo bianco delle dune. Mi sento ondeggiare sul cammello mentre ascolto rapita la nenia di Salah e la sua voce ridente che mi chiama: “Mariuttaaa”. Nel Deserto sono stata Mariutta, una diversa identità per un luogo unico e stupendo. Grazie Carla per ciò che ci hai dato, grazie a te e a ciò che sei, l’esperienza ha avuto la sua armonìa e il suo fluire, così dolce, così onirico, così vero. Ho lasciato nel Deserto alcune cose che non mi servivano più, parte di un passato che avendo svolto la sua funzione, andava abbandonato: e quale modo migliore per lasciarlo andare con amore? Porto con me una grande magìa che mi farà luce nei miei futuri passi. Bellezza cercavo….Bellezza ho trovato.
E silenzio…..E amore….

 

MAURIZIO: Il deserto, territorio magico, e mutevole che scarta le parole. Sabbia… Impatto emotivo devastante… mi commuovo e ammutolisco… qualsiasi mia descrizione sarà miseramente parziale!! Sabbia… Il deserto non si racconta, … si vive, frase fatta ma vera. Spazio geografico senza angoli, dalle linee morbide ed invitanti che mi accoglie come il grembo materno e mi partorisce… Persona. Luci incomparabili e musiche di vento accompagnano il mio passo su cammini remoti. Scenari multiformi e multicolori mi profondono quiete, e diffondono vita liberata nelle mie vene. Il sangue è caldo… La mente è bianca. Respiro umanità primordiale… Sabbia… sole secco… il mio odore. Sono vivo… sono granello… di Sabbia, e mi sento leggerissimo, quasi volatile. Era tanto che non mi ascoltavo così… finalmente!! , pervaso da una calorosa nudità che godo in modo bambino. Il deserto trucca il tempo. Quì nessuno è vecchio, e tutti hanno occhi di sogno. Un mondo senza sudditi e senza tiranni, stabilito dalla legge degli elementi, Il Dio Sole, il Dio Vento, dove spariscono barriere, e calano maschere, dove la compagnia è fratellanza, amore, quasi simbiosi.
Sabbia… Antonella, radiosa protesi di sole; Sabbia…Carla, pinnacolo dal movimento lieve; Sabbia…Marinetta, velo rosso che danza al tramonto; Sabbia…Sandra, umorismo e simpatia reggiana; Sabbia…Giulia, canti milanesi ad uso beduino: Sabbia… Vera, colto e tenace oracolo, lampo di luce sulla mia infinita ignoranza; Sabbia…Max, giovane e forte amico su cui sai di poter contare ad occhi chiusi; Sabbia…Solah, rara dolcezza maschile, nobile nel cuore e nell’aspetto; Sabbia…Assam, narghilè, e pollo per tutti i gusti…

Tutti sarete la mia SABBIA DENTRO

IL DIARIO

Ottobre 18, 2013

Eccoci ancora al Cairo, non pensavo che saremmo riusciti a tornare in Egitto con Desert Therapy!! Il gruppo di sei viaggiatori più Max ed io è molto simpatico e tutti non vedono l’ora di incontrare il Deserto Bianco. Abbiamo cambiato in parte il programma per garantire una certa tranquillità ai nostri ospiti e ieri sera siamo arrivati al Dusit, il bellissimo hotel cinque stelle che di solito riserviamo al ritorno e che si trova ai margini del Cairo. Da qui domani partiremo direttamente per il Deserto. Ci dispiace perdere la vista al mercato, ma in questo momento è la scelta migliore. Tutti a letto presto in attesa di incominciare la nuova bellissima avventura.


Ottobre 19, 2013

Partenza come al solito al mattino con i nuovi partecipanti Giulia, Sandra, Marinetta, Maurizio, Antonella e Vera. I nostri autisti sono contenti di rivederci e anche noi siamo felici di ritrovarli e di partire insieme ancora una volta. La loro vita è cambiata e il turismo, una delle principali risorse di questo paese, è in grande crisi. Siamo praticamente gli unici europei a viaggiare. Ci dispiace tanto per loro, anche se per noi è una situazione particolare e molto strana. Ci sembra di appartenere a questo luogo e ce ne sentiamo parte. A ogni sosta, saluti e abbracci con gli amici egiziani non mancano, ritrovarsi è sempre un’emozione. Si viaggia bene, le jeep sono molto comode con tanto spazio e il traffico davvero poco. Verso sera arriviamo al mitico campo di Sharazade, subito il Deserto ci avvolge con il suo silenzio e la sua grande forza: ci manca quasi il fiato davanti al grandioso spettacolo naturale che ci circonda. Incontriamo Salah ed i suoi dromedari: che gioia rivederlo!! Da domani cammineremo insieme, come abbiamo fatto per tante volte.


Ottobre 20, 2013

Tutti pronti a partire: la giornata è stupenda e dopo il rito dello chèche incominciamo a camminare nella sabbia accompagnati da Salah. I nuovi viaggiatori sono stupiti dalla bellezza del posto e i sorrisi sorgono spontanei. Con gli occhi a terra cerchiamo tra la sabbia le piccole conchiglie fossili che da migliaia di anni sono qui, a ricordarci che stiamo camminando sul fondo di quello che una volta era il mare. Fa caldo ma andiamo avanti bene, il primo giorno è il più difficile, dobbiamo conoscere il Deserto e impararne le regole, poi tutto avviene spontaneamente e diventa più facile capirlo. A Vera si staccano le suole di tutti due le scarpe, e quindi è constretta a salire sul cammello per andare avanti. Abbiamo tentato di fare uno scherzo a Max ma Sandra, Antonella, Vera, Marinetta, Giulia e Maurizio non sono stati bravi attori, e lo scherzo non riesce bene. Arriviamo al campo 1 dove Hossam ha preparato un pranzo incredibile e ci aspetta insieme a Max per ascoltare il racconto del primo giorno. Abbiamo percorso circa 12 chilometri e tutti stanno bene. Qualche ora di relax ci vuole prima di montare le tende e organizzarci per la prima notte nel Deserto.


Ottobre 21, 2013

Come sempre sveglia presto e dopo un’abbondante colazione tutti pronti a ripartire. Max resta con Hossam per smontare il campo, mentre noi ci allontaniamo con Salah e i suoi dromedari femmina, sempre tranquilli e coccoloni. Qualche chiacchiera lungo il percorso ma anche tanto silenzio, per godere al massimo la magia di questo luogo. Incominciamo a vedere i primi pinnacoli, bianchi come neve e dalle forme impossibili: che spettacolo!! Sembra incredibile ma anche la suola della scarpa di Marinetta si è staccata, Salah ha provato a legarla, ma non è riesce a camminare e anche lei per continuare monta sul cammello; non voleva salirci e invece scopre che è bellissimo. Il nostro cuoco non finisce mai di stupirci. Qualche dolorino ai muscoli ma il morale è alle stelle e come sempre si ride e ci si diverte con battute simpatiche: quanta voglia abbiamo tutti di rilassarci e di dimenticare i problemi di tutti i giorni! E qui succede sempre. Non incontriamo nessuno, per noi è bellissimo ad essere da soli a viaggiare ma ci dispiace sapere che a causa di false notizie il deserto Egiziano è ritenuto un luogo pericoloso. La sera intorno al fuoco, ricordiamo i compagni dei viaggi precedenti e raccontiamo alcuni aneddoti curiosi e divertenti che li riguardano, ci mancano tutti ma nello stesso tempo li sentiamo vicini, di sicuro ci stanno seguendolo con il pensiero e attraverso il diario. quanti amici ci ha regalato il Deserto!!


Ottobre 22, 2013

Siamo al mitico campo 3 dove ci fermeremo le ultime due notti. Il panorama cambia in ogni momento, ogni volta stupisce il pensiero che ci siano persone che ritengono il Deserto monotono e ripetitivo: ma perché non vengono a vederlo? D’altra parte questo luogo è “per tutti” ma non “di tutti” così deve essere. Entriamo nella parte più antica del Deserto Bianco, i pinnacoli diventano bassi e cambiano colore, l’opera del vento e della sabbia sta mutando rapidamente la morfologia di questa zona: è difficile immaginare che quello che stiamo vedendo tra pochi anni non sarà più uguale. Il gruppo è forte e simpatico, entusiasta e consapevole di vivere un’avventura speciale.Giulia e Marinetta con le braccia improvvisano una danza sui cammello. Anche oggi non abbiamo incontrato nessuno, neppure all’oasi dove di solito troviamo altri cammelli ad abbeverarsi. Per la prima volta ritorniamo al campo quasi al buio, ma c’è una luna spettacolare a illuminare il nostro percorso. Serata di giochi e di risate intorno al fuoco, dove succede una cosa incredibile, un airone bianco vola al nostro campo al buio e resta con noi per alcuni minuti senza paura. Siamo senza parole. Salah dice che è un segno di buona fortuna. Dopo cena allestisce il suo mercatino di oggetti tipici e spezie particolari provenienti dalle oasi. Un cielo pieno di stelle è il nostro tetto, le luci delle lanterne illuminano la sabbia e gli occhi gialli dei fennec ci guardano dall’ombra: stanno aspettando le nostre uova!


Ottobre 23, 2013

Notte stupenda tra i bassi pinnacoli del campo 3, con la luna a fare luce sul campo. Al mattino si cammina poco, qualcuno sale sui cammelli e Maurizio scatta foto a raffica: il panorama cambia ancora. Salah prepara il suo mitico tè beduino con la fileia, un erba aromatica che viene dall’ oasi di Siwa. Arriviamo a una grotta scavata dai tombaroli e Marinetta, battezzata ormai Mariutta, si cala all’interno insieme a Max. Il tramonto ci sorprende con i suoi colori incredibili: l’emozione è forte, mentre salutiamo il sole seduti su un piatto pinnacolo. E’ l’ultima notte nel Deserto, domani ritroveremo le nostre jeep e dovremo salutarlo. La gioia lascia spazio al rimpianto, nessuno vuole andarsene. Salutiamo il nostro cammelliere che ci invita a cena domani sera a casa sua a Baharya. E’ la seconda volta che succede, è un gesto bellissimo che cementa la nostra amicizia. Tutti ormai gli vogliono bene, è davvero una bella persona. Dopo cena ciascuno commenta il viaggio che sta per concludersi e alla fine ci abbracciamo tutti con grande affetto. E’ stata una Desert Therapy molto bella, la mancanza di altri persone nel deserto l’ha resa un viaggio unico e conferma che nonostante le cattive notizie l’Egitto è ancora un posto sicuro e affascinante.


Ottobre 24, 2013

Con le auto raggiungiamo delle località spettacolari tra sabbia e formazioni rocciose imponenti, belle da togliere il fiato. Ogni passaggio è unico,è incredibile quello che la natura ha saputo creare. Raggiungiamo il Deserto nero e ci fermiamo a pranzo dalla nostra amica vedova che possiede un piccolo negozio con merce varia. Ogni volta è una festa e ci riempie di piccoli regali, riconoscente per aiutarla ad andare avanti con quattro figli da crescere. Arriviamo nel solito albergo di Baharya dove ci aspetta Peter, il proprietario tedesco che ci accoglie con grande calore e subito ci immergiamo nella caldissima vasca di acqua termale: una coccola incredibile! Poi ci rechiamo da Salah per una cena deliziosa preparata dalla moglie che per la prima volta si unisce a noi. Ci sono anche i suoi bambini, un maschio di 5 anni e una femminuccia di solo due mesi. Sono una famiglia molto generosa che ci ricorda quali sono davvero le cose importanti nella vita. Hanno poco in confronto a noi ma sono felici perché quello che hanno ha un grande valore: la famiglia, una piccola casa, un orto e due bambini stupendi.


Ottobre 25, 2013

Questa notte abbiamo dormito in un letto ma non ci è piaciuto poi così tanto: già ci manca la nostra tendina immersa nella sabbia. Visitiamo il museo delle mummie dorate e le tombe di Baharya, sempre suggestive e meravigliose con gli affreschi dai colori ancora intatti, poi via, diretti al Cairo dove si arriva nel pomeriggio. Il Dusit ci accoglie con le sue meravigliose piscine e con la grande vasca idromassaggio riscaldata, ideale per idratarci dopo il Deserto. Domani ci aspetta il volo per l’Italia ma non c’è tanta voglia di ritornare. E’ sempre difficile lasciare il Deserto: è un posto speciale e quando ti entra dentro l’anima non ti lascia più. Lo sa bene chi ha viaggiato con noi! Prima o poi tutti ritornano per rivivere le sensazioni che regalano grandi emozioni e che accompagneranno in futuro le nostre giornate. Grazie a Desert Therapy d’ora in poi anche i giorni più grigi sembreranno più luminosi.