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I PARTECIPANTI

ROBERTO: Difficile da raccontare bisogna attraversare questo museo a cielo aperto e scoprire quello che ti può regalare
Deserto primo amore, ti ruba l’anima, si fa amare senza compromessi.
Sono ancora pervaso dall’emozione di quel suo cielo così azzurro, del suo profumo così intenso, inebriante, dei pinnacoli, dalle sue infinite dune, con questa sua forza invisibile infinita, ma protettiva tra il nulla e l’uomo.
Ti fà dimenticare che esiste una realtà diversa, silenzi irreali spazi infiniti il respiro del vento mi hanno aiutato a riscoprire la mia anima; e di tutto questo non te ne liberi più desideri solo ritornarci immediatamente.
Nel deserto accadono cose strane imprevedibili impensabili, non hai nulla ma non ti manca nulla.
Grazie Carla per avermi fatto scoprire tutte queste emozioni
Grazie Max per la tua infinita collaborazione e la tua grande generosità per aver reso il deserto un luogo confortevole ed in alcuni momenti anche gioioso
Grazie Lauren per i tuoi sorrisi che ci accoglievano al nostro arrivo al campo e per avermi fatto scoprire le tisane non riesco più a farne a meno
Insomma grazie a tutti per avermi regalato un compleanno che non dimenticherò mai più

 

ANNA: I giorni trascorsi nel Deserto sono momenti di vita ad altissimo impatto.
Si cammina e si vive in questa culla dello spirito assaporando il niente e riempiendosi l’anima di tutto.
Il tempo purtroppo passa in un attimo.
E nel cammino non ci si accorge che è impossibile arrestare il vero processo, la vera “terapia”.
Sono i nuovi pensieri che danno una prospettiva completamente diversa ad ognuno di noi.
Il Deserto a me ha regalato una nuova maturità e una grande forza.
Grazie a Max, Lauren e Carla per avermi accompagnata in questo magico percorso.
Ho trovato nuove strade dentro di me e ogni giorno posso percorrere nuovi passi.
Ogni tanto mi volto e le vedo …
sono le mie orme precise disegnate nel quotidiano asfalto cittadino.

 

VINCENZO: La mia raggiunge il massimo alla sera quando dopo una giornata immerso nei paesaggi più belli e sorprendenti e perché no più faticosi, arrivo al campo e mi rendo conto di quanto può bastare una tenda, un fuoco e soprattutto un tramonto dai colori stupefacenti e un cielo sempre più scuro ma pieno di vita che avevo dimenticato di avere sopra di me.
A questo punto ti accoglie la “famiglia”, si stringono intorno oltre a Carla, sempre vicina tutto il giorno, silenziosa e sicuro punto di riferimento, sempre pronta ad aiutarti ed a incoraggiarti, Lauren dispensatrice di serenità, sorrisi e tisane e Max, con la sua esuberanza, il suo entusiasmo che ti contagia dopo ore di cammino. A questo punto il cielo ti avvolge e Desert Therapy ti fa dire “ancora”

 

BARBARA: Il deserto aspetta chi lo vuole scoprire” E ho scoperto silenzi, colori, sculture, fatica, paesaggi inimmaginabili, cieli stellati (che avevo dimenticato esistessero), impronte di vita che lotta quotidianamente, luce abbagliante e buio totale. Ma il deserto dà modo di scoprire se stessi e chi ti sta intorno, chi lo condivide con te.
Grazie Carla, ti ho ringraziato prima della partenza e ora ancora di più per essermi stata vicina in questa immersione in me stessa.

 

IL DIARIO

Sabato 6 Febbraio 2010
Il deserto in intimità
Sveglia presto questa mattina per una nuova edizione di Desert Therapy. Ieri a Milano ha nevicato tutto il giorno ed è ancora più emozionante lasciarsi alle spalle un aeroporto ricoperto da una spessa coltre di neve sapendo che al Cairo troveremo temperature al di sopra dei 20 °C. Una partenza diversa dal solito, oggi. Solo due gli ospiti che hanno raggiunto Il Cairo insieme a noi. Si chiamano Barbara e Vincenzo e sono grandi amici di Anna e Roberto che già ci aspettano nella capitale egiziana. E il gruppo è finito qui. Per scelta. I quattro amici hanno chiesto di poter vivere Desert Therapy in totale intimità. E sono stati accontentati. Un’edizione speciale, per una data speciale. Roberto compie cinquant’anni e ha deciso di festeggiare così questo traguardo così importante.


Domenica 7 Febbraio 2010
Tanti auguri Roberto!

Cinquant’ani sono una tappa importante nella vita e siamo immensamente contenti che Roberto li abbia voluti festeggiare con noi. Già, perché se questa settimana la trascorriamo nel deserto lo dobbiamo a questo importante appuntamento. Taglio della torta ieri sera in un bellissimo ristorante del Cairo, dove abbiamo festeggiato in un clima di grande allegria. Per la cronaca, siamo arrivati nel primo pomeriggio nella capitale egiziana dove Anna e Roberto già ci attendevano. Appena giunti in albergo gli ospiti di Desert Therapy sono entrati nel clima “coccole” complici tante piccole sorprese che contribuiranno a rendere magico il loro soggiorno nel deserto. Ad attenderli anche le testimonianze scritte di coloro che hanno partecipato all’edizione precedente e che, indirizzando alcune letterine ai nuovi ospiti intendono così passare idealmente il testimone come ormai consuetudine tra coloro che partecipano a Desert Therapy.

Lunedì 8 Febbraio 2010
L’avventura entra nel vivo
Sveglia presto, questa mattina, per il gruppo che partecipa alla terza edizione di Desert Therapy. Ci aspetta un lungo tragitto da compiere con i fuoristrada che ci consentirà i raggiungere il campo tendato di Baharya. Tanti i chilometri da percorrere, con un panorama che si fa via, via più selvaggio. Il lungo tragitto ci serve anche per conoscerci maggiormente ed affiatare un gruppo che, questa volta, è già compatto. La temperatura è fresca e ciò rende più facile tutto. Stasera dormiamo in un campo tutto nuovo. Per alcuni partecipanti sarà la prima notte in tenda. Grande entusiasmo all’arrivo a Baharya di Anna, Roberto, Vincenzo e Barbara. Il campo è arredato con grande gusto e il personale gentilissimo. Tira vento, per cui il pasto viene servito nella tenda chiusa. L’emozione è negli occhi di tutti.

Martedì 9 Febbraio 2010
L’avventura entra nel vivo
Da oggi in poi non vedremo più auto e non avremo più alcun contatto con la civiltà. Saremo noi e il deserto. La temperatura è migliorata: un sole caldo e l’assenza di vento rendono il soggiorno più piacevole. Il gruppo è affiatatissimo; persone veramente eccezionali. Bello camminare in loro compagnia. Qualche problemino alle gambe di chi è meno allenato, qualche doloretto, ma sono inconvenienti da mettere in conto, per i quali nessuno si lamenta più di tanto. Proseguono le coccole di Desert Therapy. Il cuoco non si è smentito nemmeno questa volta e l’entusiasmo culinario è veramente alle stelle. Tanti i fossili trovati lungo il cammino, poiché si tratta di una zona particolarmente interessante da questo punto di vista. Grande emozione nel leggere le lettere dei precedenti partecipanti, seduti intorno al fuoco, davanti ad un bicchiere di te alla menta. Anche questo è Desert Therapy!

Mercoledì 10 Febbraio 2010
La magia del deserto

Desert Therapy è giunta quasi a metà del suo percorso e gli effetti benefici non tardano a manifestarsi. Il terreno sta diventando più compatto, perciò il cammino risulta più agevole e i ritmi cominciano ad essere più fluidi. Lo yoga all’alba e al tramonto è qualcosa di magico che ristabilisce l’equilibrio del corpo e dell’anima. Il gruppo comincia a camminare in ordine sparso. Sta succedendo ciò che puntualmente capita in tutte le edizione. L’anima si espande, l’orizzonte si allarga e il corpo ha bisogno di spazio. Sempre di più. E’ una sorta di liberazione, di abbandono di certe costrizioni, ormai involontarie che, sono sicura, durerà per la vita. Lo spettacolo delle stelle visibili attraverso la calotta delle nostre tende è una sorpresa che si ripete ogni notte. E ogni notte ci sentiamo più tranquilli.

Giovedì 11 Febbraio 2010
Abbiamo deciso di non spostare il campo. Il posto dove è stato montato la notte scorsa è talmente bello e suggestivo che non abbiamo avuto il coraggio di allontanarci. Quasi vorremmo rimanere qui per sempre. Ciò non significa che non abbiamo camminato. Abbiamo compiuto un cammino di dodici chilometri. Andata e ritorno. M anche questo è relax: decidere di stare dove l’anima ci dice che è il posto più accogliente per noi. Il clima è ottimo e le serate sono stupende. Che dire di più: ho sempre sostenuto che il deserto sia una specie di culla, una sorta di cocoon e ancora una volta ne ho la riprova. Domani bando alla pigrizia: spostiamo il campo. Dobbiamo raggiungere l’oasi di Farafra!

Venerdì 12 Febbraio 2010
Le grandi dune
Oggi, forse, la giornata più spettacolare. L’uscita dal deserto viene sempre fatta in fuoristrada. Grazie a questi mezzi saliamo sulle grandi dune, visitiamo la montagna di cristallo, il deserto nero. Sono panorami talmente suggestivi che meritano solo di essere visti , poiché risulta difficile raccontarli. Un’esperienza forte per tutti, ma specialmente per Roberto, il quale ha una luce nuova negli occhi. Nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto Baharya, dove abbiamo visitato le tombe antiche. Stasera l’ultima cena nel deserto. Le ultime confidenze. Perché quello che si dice nel deserto, resta nel deserto… Domani sveglia presto e trasferimento al Cairo. Un ritorno lento alla vita di tutti i giorni. Vita uguale, ma spirito diverso.