VAI ALLA GALLERY

I PARTECIPANTI

ANGELA: Deserto! un luogo senza confini, dove il tetto del cielo a cupola ti avvolge nelle sue braccia con calore. Il deserto mi ha amplificato i sensi: l’udito ( il vento che parla tra le dune, tra le radici legnose), la vista (miriadi di formazioni di sabbia, ferro , rocce, che ricordano visi, persone, oggetti e.. e .. qualcosa da non poter definire,ma meraviglioso)
il tatto (sentire con le mani la sabbia fredda, ma accogliente, le rocce come borotalco), l’odore di sano, pulito, di casa. E poi, un’altro senso più interiore: l’accoglienza (il deserto mi ha accolta e mi ha trasmesso la possibilità di accogliere ) Grazie.

 

MARIOLINA: Mi è sempre piaciuto il deserto
No si vede nulla
Non si sente nulla
E tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio
Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa trovare la sua.
Dal Piccolo Principe di A. de Saint- ExupèryGrazie deserto per avermi fatto trovare la mia stella,
Grazie Carla per le grandi emozioni che mi hai fatto vivere,
Grazie Max per la tua disponibilità e il tuo entusiasmo,
Grazie gruppo per le premure e l’aggetto dimostrato nei nostri percorsi giornalieri, ed in particolare La sera al campo, quando uniti ed entusiasti, (sotto un mare di stelle) ci scambiavamo l’emozioni Vissute nella giornata, e tante tante confidenze che solo il deserto può fare affiorare dall’anima Di ognuno. Momenti unici e meravigliosi che mai dimenticherò!
Ed ancora un grazie di cuore alla grande fam. Desert Therapy;
Sponsor, drivers, cuoco, cammelliere cammelli e cammellini per avermi accompagnato in questa Magica e meravigliosa avventura
Mariolina
Da un antico detto tuareg
Dio ha creato paesi perché gli uomini ci vivano
I deserti perché vi trovino l’anima

 

SERGIO: Questo viaggio, spettacolare e fascinoso, con tutti i suoi aspetti caldi e misteriosi, mi ha reso più tranquillo e sereno, con un gruppo affiatato, compatto si è trasformato in una favola continua, con i suoi paesaggi, con Carla e Max ci ha portato per mano in un labirinto di richiami fotografici.
Grazie Carla, grazie Max per tutto ciò che mi avete donato.

 

 

LUISA: Un viaggio che ti arricchisce sia per le emozioni suscitate dai luoghi, sia per il contributo del gruppo nel vivere questa esperienza “insieme”.
Cambierà un poco il nostro modo di essere, magari la nostra vita? Inchallah!

 

 

 

 

 

MADDALENA: Sto raccontando il viaggio ai miei amici/parenti/conoscenti e devo dire che in pochi capiscono e/o apprezzano quello che abbiamo fatto!

Per me invece è stato un’esperienza bellissima – per me che sono partita con tutte le paure del mondo perchè si trattava della prima esperienza in tenda e sapevo di non avere una preparazione fisica adeguata.
Invece è stato tutto incredibilmente bello, rilassante, non faticoso. E’ un viaggio da consigliare a tutti, perchè ti lascia una pace interiore che aumenta ogni volta che guardi le foto, che pensi al cielo stellato, che pensi ai pinnacoli bianchi e alla sabbia dorata e alla roccia color ametista!
E’ un viaggio da rifare – assolutamente – inchallah!

Ciao a tutti e grazie.

 

ELVIRA: Il deserto mi ha aperto il cuore e mi ha dato lo spunto per un nuovo percorso.
Abbiamo troppo e solo questo viaggio a stretto contatto con la natura ti fa capire che ci vuole poco per vivere in serenità.
Carla mi hai fatto un grande regalo

 

 

 

 

 

MARISA: Viaggiare – viaggio come, quando, perché un viaggio nel deserto!!!!!!!!! Ogni viaggio ha una sua dimensione, aspettativa, obbiettivo…………….
Per me un esplorazione inizia forse alla fine dell’ultimo viaggio consumato, ogni volta che mi accingo a partire cerco di non avere aspettative, non conoscere la sua dimensione,
ma solo l’obbiettivo, tutto il resto si compone come un puzzle cammin facendo.
Ascolto i miei bisogni esteriori che sono quelli del camminare e stare a contatto con la natura, qualunque essa sia, dall’erba alla sabbia, dalla collina alla montagna, dal lago al mare, dai piccoli roditori ai grandi animali, dai colori del cielo all’aurora al tramonto, dai disegni che si formano sulle dune del deserto, a quelli delle nuvole nel cielo,al vento in primavera quando vezzeggia l’erba apppena nata, alla neve che candida scende.
Così procedendo nel bel mezzo del deserto bianco egiziano,mi sono ubriacata di vento e sabbia, sabbia in ogni parte del corpo, in ogni indumento e nel bagaglio, una sensazione che non avevo mai provato, sentire le labbra piene di sabbia e negli occhi, eppure non mi hanno creato nessun problema, o perlomeno non ne ho fatto un dilemma, ho solo ascoltato sul mio corpo il loro effetto, la carezza della tempesta di sabbia……………
Le notti trascorse in tenda col vento che soffiava, mi sono lasciata cullare……di giorno lo sguardo si alllargava sempre più, oppure si restringeva in piccoli particolari, le orme lasciate sulla sabbia dai miei scarponi, ho pensato, in questo deserto è rimasto qualcosa di me, della mia energia e ci siamo integrati, l’uno mi regalava scene accattivanti in modo da dare impulso alle mie gambe per poter esplorare ancora, ancora………
Questo è il mio ricordo di ciò che sta dentro e fuori di me, del regalo ricevuto dal deserto.

IL DIARIO

Siamo arrivati alla quarta edizione di Desert Therapy: chi avrebbe mai pensato un anno fa, quando ho pensato di dare vita a questo progetto, di ritornare così spesso nel deserto! Ogni volta il desiderio di ritrovarmi tra la sabbia, di essere circondata da spazi infiniti e spettacolari, di sentire l’abbraccio di questo luogo, mi fa sentire quasi male tanto forte è l’emozione e la voglia di incontrarlo.
Il deserto da sempre è il mio grande amore, ma l’averlo condiviso con altre persone me lo fa amare ancora di più. E’ fantastico leggere negli occhi dei miei compagni di viaggio la sorpresa nel trovarsi al cospetto di una natura così forte, l’emozione dei primi passi nella sabbia, la gioia nello scoprire quanto sia facile abituarsi ai ritmi del deserto, quanto questo luogo riesca a farti stare bene, a proteggerti, ad aprirti agli altri.
Sono curiosa di incontrare i sette compagni di viaggio che saranno con noi in questa prima versione Active e di osservare i loro volti quando si troveranno a tu per tu con questo ambiente così forte ma tanto dolce. Sono certa che anche a loro succederà quello che è successo a coloro che li hanno preceduti: di innamorarsi del mio Deserto.


Domenica 14 marzo
La prima volta di Desert Therapy Active
Quarta volta nel deserto per Desert Therapy, ma prima assoluta della versione Active. Sette i partecipanti, quasi tutte donne. La versione Active di Desert Therapy, coinvolge ancora di più i partecipanti che collaboreranno nel montaggio ei campi e nella loro organizzazione. Ma andiamo con ordine. Ieri arrivo al Cairo, dove abbiamo dimenticato la neve e il maltempo dei giorni scorsi, accolti da una piacevole temperatura. Come al solito l’emozione è palpabile: negli occhi ei partecipanti si intuisce l’aspettativa di qualcosa che ancora non conoscono nei dettagli, ma sanno che sarà affascinante. Tre giorni fa era il compleanno di Marisa che festeggeremo stasera una volta raggiunto il nostro primo campo tendato.

Lunedi 15 marzo
Il vento e la sabbia
Tanto vento, una tempesta quasi. Sono quei piccoli imprevisti che uniscono i gruppi che hanno comunione di intenti. E la notte scorsa il vento ha fato da padrone. Ma le nostre tende hanno retto e il morale del gruppo è alle stelle. E come non potrebbe esserlo, anche il vento è parte del deserto e lo consideriamo un regalo che una volta di più questo grande misterioso protagonista ha voluto farci. Non solo imprevisti atmosferici per i partecipanti alla prima edizione di Desert Therapy Active, ma anche tanto buon cibo, sempre apprezzato e abbastanza inatteso. Il nostro cuoco non si smentisce mai. Se dovessi riassumere in forma sintetica questa prima giornata, disegnerei una grande risata. E questo non è da poco!

Martedì 16 marzo
La calma dopo la tempesta
E’ proprio il caso di dire, come ha già detto il poeta: la calma dopo la tempesta. Il vento ha smesso di soffiare e questo ci ha permesso di compiere un percorso di dodici chilometri a piedi. La compagnia dei due cuccioli di cammello è deliziosa. Uno è più timido, ma l’altro si lascia avvicinare, gioca con noi, ci cerca. Non solo animali domestici nel deserto; ma anche presenze selvatiche. Niente paura, però, solo delle simpaticissime volpi che ieri sera ci hanno fatto visita e, per nulla intimidite, hanno accettato addirittura il cibo dalle nostre mani. Giornata di incontri quella di ieri. Mentre camminavamo ci siamo imbattuti in una carovana di dromedari guidata da una nostra conoscenza: il cammelliere Sola, che ci ha accompagnati durante le precedenti edizioni ci ha riconosciuto e ci è venuto incontro. Sono sempre incontri commoventi. E’ proprio vero che il deserto riserva ogni giorno una sorpresa. Anche le più inaspettate.

Mercoledì 17 marzo
Volpi ladruncole
La notte scorsa è trascorsa tranquillamente. Il vento si è placato e abbiamo potuto riposare di un sonno profondo e sereno. La temperatura è scesa parecchio e durante la notte fa piuttosto freddo. Al mattino la sorpresa: le volpi che tanto amabilmente avevano accettato il cibo dalle nostre mani la sera precedente, hanno pensato di continuare con uno spuntino notturno, rubando tutte le nostre uova. Il gruppo è unito e questi piccoli contrattempi non fanno che rafforzare lo spirito di corpo. Il morale è altissimo e si ride dalla mattina alla sera. All’allegria generale contribuisce non poco uno dei due cuccioli di dromedario, quello più disinvolto, che cerca di baciare chiunque gli passi a tiro. Il nostro terzo campo è uno spettacolo: lo abbiamo montato vicino ad un’oasi di una bellezza rara. All’imbrunire il fuori programma: aperitivo con carcadè e atmosfera… tanta atmosfera.

Giovedì 18 marzo
Le lacrime del deserto
Il vento non ci dà tregua, tanto che oggi non abbiamo spostato il nostro campo numero 3. Nonostante la tempesta di sabbia, comunque, ci siamo incamminati con i dromedari al seguito in una delle zone più spettacolari del nostro percorso. Grandi dune, modellate dal vento, in continua evoluzione. I visi si sono trasfigurati e hanno lasciato il posto alle lacrime liberatorie. Non è un caso: accade spesso così. Desert Therapy è proprio questo. Potersi liberare, entrare in sintonia con la natura, sicuri che tutto ciò che accade nel deserto, rimane nel deserto.

Venerdì 19 marzo
Ultimo giorno nel deserto. Ieri sera le confidenze intorno al fuoco. Sono sempre storie intime, racconti liberatori, momenti di grande commozione. Questo è il momento della verità: quando ci si guarda negli occhi e capisco che Desert Therapy funziona, che il deserto non mi delude mai. Oggi la parte più spettacolare del nostro percorso: le grandi dune, le mummie, la montagna di cristallo, tutte soprese che il deserto ci serba per ultime. Ci siamo rotolati nella sabbia del deserto e ora ce la ritroviamo ovunque. Abbiamo ritrovato anche i nostri fuoristrada che ci hanno portato all’oasi di Baharya. Acquisti nel pomeriggio al pittoresco mercato di questo avamposto del deserto. E stasera finalmente una doccia. Domani partenza per il Cairo.

Sabato 20 marzo
Il consuntivo di Desert Therapy Active
Siamo tornati al Cairo. La temperatura non è alta e stiamo approfittando delle ultime ore per le compere di rito. Ieri sera abbiamo festeggiato Marisa con una torta offerta dallo staff egiziano. Bello e commovente e fonte di una riflessione. Mai come questa volta c’è stata tanta integrazione fra tutto il team: partecipanti e personale locale di supporto. Si è creato un vero e proprio gruppo. Questa è una delle prerogative di Desert Therapt Active: quella di far vivere il deserto e la sua avventura in tutte le sue forma. Quella di coinvolgere anche nelle piccole operazioni quotidiane tutto il gruppo. E debbo dire che questo è stato un gruppo fantastico, forte, anche nelle piccole avversità che ogni attraversata nel deserto riserva. Nessuno si è mai lamentato del vento, nessuno ha mai accusato stanchezza. L’entusiasmo è stato filo conduttore della prima edizione di Desert Therapy Actve, e sono sicura sarà lo stesso entusiasmo di quelle che verranno.