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I PARTECIPANTI

ANNAMARIA: Il deserto è stato per me la scoperta di un mondo nuovo,opposto a quello che conosciamo. Ti insegna che il silenzio è il rumore perfetto in cui il cuore trova pace dal frastuono moderno. E’ il deserto che ti permette di apprezzare il sudore e la stanchezza delle gambe,riconoscendole come sensazioni ormai sconosciute nell’era della comodità.

Ti sorprende col selvaggio di una volpe che si avvicina incuriosita. Ti stupisce col suo perenne cambiamento della sabbia e i suoi colori.

E’ stato un viaggio,un’esperienza fantastica e soprattutto una scoperta.”Grazie ancora….

 

BIANCA: …..sono caricata al massimo, racconto a tutti con grande entusiasmo della mia esperienza che bisserò visto che il fisico ha retto … quanto è bastato.
La mia immagine del deserto è : i cammelli avanti con Solah e Mohamed signorilmente vestiti da beduini, lo sfondo dell’infinito e noi che ci illuminiamo d’immenso.
La tempesta di sabbia mi ha dato una grande carica – come tutti i fenomeni forti della natura, ma con la certezza di essere comunque protetta. Ho trasmesso questo entusiasmo a Tommaso di 3 anni che mi chiede: nonna , raccontami ancora della tempesta di sabbia!
Grazie Carla per avermi accompagnato con semplicità e professionalità ed avermi fatto sperimentare l’abbraccio del deserto, un luogo così pieno ed intenso

 

LORENZA: Qualità. Un viaggio di qualità.
L’incanto suscitato dal deserto porta a ripetere parole irrinunciabili come
silenzio, libertà, scoperta, autenticità, semplicità, terra, cielo, anima…
Le condivido tutte dal profondo ma desidero sottolineare la QUALITA’ di questo viaggio che riesce a metter in luce le qualità proprie, altrui, dei luoghi, delle assenze e delle presenze. E’ davvero una terapia spontanea.
Il crescendo di bellezza dell’itinerario, le continue sorprese ma soprattutto lo spirito con il quale viene proposto e condotto riportano all’idea di qualità. Bellezza, qualità e semplicità vanno d’accordo, ma quanto cammino dobbiamo fare per appropriarcene e farli nostri? Grazie allo staff che ci toglie ogni peso organizzativo e per quattro giorni ci regala la possibilità di vivere in sicurezza la libertà e assoluto in una natura incontaminata, soli ma in compagnia di un buon spirito di gruppo. Non saprei cosa chiedere di più!
Grazie ha chi ha vissuto in prima persona queste sensazioni ed ha avuto la voglia di condividerle con altri inventando questi viaggi alla portata di tutti.

 

potrei dire che l’avventura nel deserto è la metafora dell’avventura di una vita: si attraversa un territorio impervio e meraviglioso al tempo stesso, costretti a dosare le proprie energie e attenti al tempo presente che è lo scrigno della sopravvivenza, tesi al raggiungimento dell’elemento apportatore di vita, l’acqua. Anche per questi motivi per me è stato un viaggio dell’anima, perché propedeutico alla vita cosiddetta ‘quotidiana’, in cui spesso le cose essenziali sono sostituite da quelle ‘virtuali’. Il deserto è uno scenario incontaminato in cui poter essere se stessi.

 

Il nostro incontro è avvenuto in una piovosa sera di novembre ed è stata subito sensazione di grande energia. La tua bellissima figura minuta ma forte, sensibile e regale ha donato linfa nuova alla mia vita fino ad un soleggiato giorno di maggio in cui ho deciso di seguirti nel tuo Deserto.
Ora, anche grazie a Max mi trovo arricchita dalla visione di un luogo incredibilmente maestoso e magico per le emozioni che trasmette. Sono felice e sono certa che più passerà il tempo più il richiamo sarà forte.
Chi ti segue, Carla, ha profondità d’animo. Si dice che ognuno di noi su questa terra debba svolgere una missione: tu adempi ad una bellissima missione che porta gioia e vitalità.
Anche chi crede di non farcela….con te ce la fa.
Infinitamente grazie

 

Le emozioni suscitate dai libri di Carla, si sono ripresentate davanti a quell’orizzonte Infinito chiamato Deserto…..una meravigliosa conferma quella di riconoscere in Carla che cammina silenziosa al mio fianco rispettando i miei tempi, che si racconta con estrema umiltà e semplicità.
Incredibile come il pieno silenzio racchiuda in sè un suono tanto chiaro e unico!
Affrontare giorno dopo giorno ciò che il Deserto ha in serbo per ognuno di noi e lentamente iniziare a spostare il proprio limite, passo dopo passo, mi ha fatto riscoprire l’essenza delle piccole cose, delle piccole conquiste….
Desert Therapy ha significato uno splendido cammino con me stessa, in cui niente interferisce se non dettato dall’anima: un cammino con persone assolutamente diverse ma unite dal grande desiderio di scoperta e di riconferma.
Grazie di cuore Carla e Max, per aver reso realtà ciò che solo qualche mese fa era solamente un desiderio bruciante.

IL DIARIO

Domenica 17 ottobre 2010
Siamo partiti molto presto l’altroieri, per arrivare al Cairo con ancora tutta la giornata da sfruttare. Una volta sistemati in un ottimo albergo del centro, abbiamo cominciato la nostra veloce esplorazione di questa città caotica e affascinante a partire dal mercato. Alcuni acquisti e tanta voglia di cominciare. Ieri ci siamo trasferiti verso quella che io chiamo la porta del nostro deserto, ovvero l’Oasi di Farafra. Alcune ore di fuoristrada in un panorama mozzafiato ci hanno consentito di raggiungere il campo tendato nel quale facciamo base tutte le volte. Oggi è stato il primo giorno di cammino. La prima giornata è sempre quella più impegnativa, ma il gruppo “regge” . Un gruppo tutto al femminile, dove le chiacchiere non mancano. L’arrivo al primo campo è stato emozionante. Ce l’hanno fatta tutte ed erano veramente contente. A riprova che Desert Therapy è impegnativa nei limiti della capacità di ciascuno. E poi ci sono sempre i cammelli a seguito del gruppo, di cui qualcuno, anche questa volta, ha approfittato per farsi dare un passaggio assai inusuale.


Lunedi 18 ottobre 2010
E pensare che ci dicono che in Italia sta arrivando il freddo! Qui fa un gran caldo. Una temperatura degna del più tipico ambiente desertico. Oggi abbiamo percorso una decina di chilometri, nonostante il caldo che, però, non dà fastidio più di tanto, in quanto l’aria è molto secca. Non smetterò mai di ripetere quanto questa zona sia ricca di formazioni calcaree a guisa di grandi sculture. Il terreno è ricco di fossili e le scoperte che si fanno passo dopo passo fanno sì che le distanze si abbrevino, tanto che i chilometri a piedi quasi si annullano. Max, attento come al solito, ha preparato una sorpresa, una volta che siamo arrivati al campo. In una tenda è stata improvvisata una doccia da campo che le signore partecipanti hanno gradito moltissimo. E’ un gruppo in cui si registra una grande variabilità di stili di vita, di esperienze pregresse e di età. Si va dai quaranta ai sessantatrè, ma devo dire che c’è grande unione e divertimento come se ci si conoscesse da sempre. 

Martedì 19 ottobre
Oggi abbiamo raggiunto il campo 3, un po’ lo spartiacque che determina il compimento della metà del nostro viaggio e del nostro cammino. Per strada ci siamo fermate ad un oasi che ha concesso a tutte un bagno refrigerante. Fa veramente caldo e Max ci ha stupite ancora una volta con il lusso di una doccia nel bel mezzo del deserto, una volta giunte a destinazione, dove trascorreremo la notte. Oggi è stata la giornata dei sorrisi e della rimozione dei problemi. Cominciano a farsi sentire gli effetti benefici di Desert Therapy. Il gruppo è molto unito e l’aperitivo serale è stato proprio uno spasso. E le sorprese si sono succedute fino al momento di andare a dormire, culminate con la visita di alcune volpi che hanno fatto amicizia con tutti.



Mercoledì 20 ottobre

Dopo tanto caldo è arrivato il vento. Una tempesta di sabbia ha contribuito a farci sentire in tutte le sue sfumature il profumo del deserto. Ma neanche il vento ci ha fermate e anche oggi abbiamo camminato e parlato, giocato, scherzato… Grazie al vento la temperatura si è un po’ abbassata, ma ciò non significa che la doccia al campo rappresenti ormai una graditissima consuetudine. Fa parte delle coccole di Desert Therapy che in questa edizione sono particolarmente gradite. Forse perché il gruppo è ristretto e forse perché è un equipaggio tutto al femminile: Barbara, Carla, Anna Maria, Manuela, Lorena e Bianca. Ieri sera abbiamo improvvisato un coro gospel intorno al fuoco cui ha partecipato anche lo staff egiziano. Un’esperienza nuova: molto, molto toccante. Oggi è stata la giornata dell’addio a Sola, il nostro cammelliere che fedelmente ci segue ad ogni spedizione, che si è avviato con i suoi cammelli per fare ritorno a casa. Non ne avremo più bisogno: da domani la nostra avventura proseguirà in fuoristrada all’esplorazione di una delle parti più affascinanti del Deserto Bianco egiziano. Prima di abbandonare la parte più recondita e solitaria di questo luogo ho seppellito nella sabbia un oggetto a me molto caro. Questo per me rappresenta un rito che compio talvolta per stabilire quel contatto di rispetto, amicizia e conforto che il deserto mi ha dato per tutta la vita e che, spero, dia anche agli altri.


Giovedì 21 ottobre
Il vento non ci dà tregua. Anche durante la notte appena passata ha soffiato forte. Le nostre tende comunque sono resistenti: hanno già dato prova di essere l’ideale per questo tipo di situazione. Oggi abbiamo visitato la montagna di cristallo e il deserto nero e domani arriveremo al termine del nostro tragitto con il pernottamento all’oasi di Baharya, dove potremo ammirare i tesori custoditi nel museo locale e le mummie dorate. Ciascuna a suo modo, tutte le partecipanti hanno voluto salutare il deserto; Barbara, bravissima cantante, ci ha fatto intonare “Hey man” tenendoci per mano, Lorenza, una vera artista fa composizioni con vari oggetti che depone sulla sabbia. Fotografa le sue istallazioni e le lascia nel deserto. Tutte hanno espresso il desiderio di incontrare coloro che le hanno precedute nelle prime edizioni di Desert Therapy. La famiglia di Desert Therapy si allarga… Se andiamo avanti di questo passo, tra un po’ ci vorrà un locale pubblico per riunirci!