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I PARTECIPANTI

DANIELA: Difficile trovare le parole per esprimere emozioni tanto forti, tanto da farti mancare il respiro.

Se nella vita non è importante da dove si parte, nè dove si arriva, ma il percorso che si fa, ti ringrazio Carla di esserti trovata sul mio cammino.

Nel Deserto si trova quello che noi siamo, la nostra vera origine, l’essenza vera della natura umana, che non dovremmo mai perdere, neanche quando la vita ci travolge. Portare nel cuore i grandi spazi, i silenzi e le voci del Deserto meraviglioso che ci hai permesso di conoscere, mi sarà sempre di immenso conforto. Le strade tracciate prima o poi si incontrano……

 

DORIANO: Avevo visto solo un po’ di Deserto in Tunisia che però rispecchiava perfettamente quello visto tante volte in cartolina. Per una persona come me, abituata a dire nero al nero e bianco al bianco, è stato grande e sorprendente accorgermi di essere emozionato nel vedere questi luoghi e riuscire anche ad ascoltare quello che il silenzio del Deserto è riuscito a dirmi. Tutto ciò per me è molto strano, non avendo mai avuto l’opportunità di vivere questa esperienza. Mi riprometto di cercare un’altra occasione per farmi accompagnare da Carla in un altro viaggio. Come dice Solah: “se Dio vuole”

 

MARIUCCIA: Non è la prima volta nel Deserto…..ogni volta è la tua anima che sempre più viene verso di te. Se all’inizio ad affascinarti è l’incantevole, sconosciuto,misterioso paesaggio, poi capisci che ciò che vedi con gli occhi è solo la punta di un iceberg, percepisci che nel Deserto c’è qualcosa che ti porta “oltre”. Una sensibilità superiore che arriva al di là dei tuoi sensi fisici e razionali. Sempre più vicino forse a ciò che noi siamo, alla nostra anima….

Ciao caro Deserto, grazie di tutto, alla prossima volta!

 

MATTEO: Non avevo mai visto il Deserto prima di adesso. E’ stato bellissimo.

Ho visto che il vento, che dalle nostre parti crea scompiglio, danni e disordine, qui crea ordine, forme meravigliose e profondo senso di quiete, nelle cose e negli animi. Questo mi riempie di fiducia e di fede nella vita.

Questo mi lascia anche un profondo senso di gratitudine per Carla, che con il suo senso del bello e dell’ordine, lascia in noi meravigliose sensazioni di come quel vento lavori anche in noi, per Max, che con la sua esuberanza e generosità ci è stato vicino come un fratello e per chi ci ha accompagnato, per Solah con i suoi cammelli e Hassam, ottimo cuoco. Vicini e spontanei come difficilmente accade di vedere. Grazie

 

SILVIA: Difficile spiegare cosa scatena all’interno di una persona una simile esperienza. La si vive profondamente riscoprendo giorno dopo giorno qualcosa di nuovo di se stessi. Si riescono a superare limiti e barriere mentali che portano spesso a blocchi, paure che ti rendi conto sono insensate.

Impossibile sarà per me dimenticare quei giorni, li avrò nel mio cuore e nella mia mente come nessun’altra cosa.

Difficile sarà riuscire a raccontare e a trasmettere cosa questo viaggio ha lasciato dentro di me. Ringrazio il Deserto che mi ha permesso di esprimermi come non ho mai fatto prima. Per me non è stata solo un’esperienza ma L’ESPERIENZA, che sono sicura sarà l’inizio di un percorso di vita migliore del mio passato.

 

GIANNI: Il Deserto è Carla e Carla è il Deserto!

Ti ringrazio di avermi trasmesso queste sensazioni forti che sono entrate in me.

Non credevo che si potessero trascorrere dei momenti tanto belli nel Deserto, dove si pensa non ci sia nulla.

Spero solo che sia il primo di tanti viaggi nel Deserto e, perchè no, anche in altre parti del mondo, da poter fare insieme per condividere ancora altre emozioni.

 

DOLORES: Avevo in mente di dire tante cose ma non riesco a trovare le parole per raccontare cosa ho provato nel vivere quei momenti meravigliosi. Mi vengono in mente i bei momenti passati tutti insieme e mi prende già la nostalgia di ritornare là, in quel luogo immenso e vivo.

Grazie

 

 

STEFANIA: Eccomi di ritorno dal mio primo Deserto. Sono state giornate intense per le emozioni vissute. Ogni giorno il paesaggio intorno mutava e con lui le mie sensazioni ed i miei pensieri. Grazie infinite a Carla per avermi accompagnata con amore in questo cammino lento e prezioso nel deserto e soprattutto dentro di me. Le albe ed i tramonti vissuti nel Deserto Bianco resteranno per sempre nel mio cuore e nella mia mente. Grazie ai compagni di viaggio, allo staff che hanno reso indimenticabile la mia prima esperienza nel deserto…..e grazie a Max che con il suo grande cuore ha animato ogni momento del nostro cammino

IL DIARIO

PRIMO GIORNO
A volte non è proprio il buongiorno che si vede dal mattino. E oggi le cose non erano cominciate proprio bene. Andando all’aeroporto abbiamo forato una gomma e la ruota di scorta era sgonfia. Giuro che in tanti anni di viaggi non mi era mai successo, ma, come si dice: “c’è sempre una prima volta”. Nonostante tutto ce l’abbiamo fatta: siamo saliti sul volo che, decollando al mattino presto da Malpensa, ci ha concesso di sfruttare quasi l’intera giornata al Cairo. Purtroppo Oscar a causa dell’inconveniente di questa mattina non è potuto partire con noi ci raggiungerà più avanti. Il Cairo è sempre un’emozione. La città è tranquilla e non si avverte alcuna aria di tensione che nei mesi scorsi aveva occupato le prime pagine dei giornali. Siamo andati al mercato per gli ultimi acquisti prima della partenza. Il gruppo è proprio un bel gruppo: tre uomini e cinque donne. Da questo punto di vista si vede subito se si instaura quella magica atmosfera e questa volta ci siamo. Stasera a letto presto, domani ci aspetta un lungo viaggio.


SECONDO GIORNO 
E’ la tappa di trasferimento più lunga. Quella che compiamo da Il Cairo all’ingresso del deserto presso l’oasi di Baharya. La percorriamo con i fuoristrada. Le soste sono pertanto un momento di distensione e di distrazione. Ma ce n’è una in particolare che sta diventando una sorta di piccolo rito. C’è una vedova, con quattro figli, che vive alle porte del deserto, grazie ad un piccolo commercio. E’ diventata nostra abitudine farle visita per comprare qualche ultimo oggetto che ci tornerà utile nel deserto. Spesso capita di fare da corrieri per qualche piccolo regalo che coloro che hanno partecipato a Desret Therapy Egitto in occasione delle precedenti edizioni, hanno voluto inviare a questa famiglia, come oggi. E’ sempre toccante ritrovare queste persone e avere la loro benedizione per continuare il viaggio. In serata siamo arrivati al campo tendato Sherazad, splendido come sempre. Qui incontriamo il nostro fantastico cuoco e Sola, il collaudatissimo cammelliere. Da domani, niente più auto: solo deserto. Un battesimo per quasi tutto il gruppo che tranne per una persona non ha ancora mai avuto un contatto diretto con il deserto. Nemmeno si immaginano cosa li attende…

TERZO GIORNO 
Fa molo caldo. Si sfiorano i quaranta gradi centigradi. Per quanto il clima secco renda sopportabili queste temperature, la fatica si fa sentire. Nonostante tutto il gruppo è molto allegro, con tanta voglia di divertirsi e ridere. E le occasioni non mancano. Ieri sera al campo tendato fisso ci hanno fato visita le volpi del deserto. Curiose come sempre, si sono aggirate fra di noi in cerca di cibo e novità La novità è stata la scarpa di uno del gruppo che una piccola volpe ha trafugato dalla tenda per farla ritrovare solo questa mattina. Dopo gli scherzi e i commenti sull’episodio ci siamo messi in marcia. Dieci chilometri abbiamo percorso per arrivare al Campo 1. Chi a piedi, chi con l’aiuto del dromedario. A proposito: a giorni una delle dromedarie che ci accompagnano partorirà. Sarebbe bello poter festeggiare tutti insieme l’arrivo del nuovo cucciolo. Un regalo in più del deserto!

QUARTO GIORNO 
Due costanti in questo viaggio: il caldo e le volpi. Il deserto ci sta regalando un tempo meteorologico fantastico, con un sole meraviglioso durante la giornata e una luna magica ad accompagnare le nostre notti. Le volpi, ovviamente non le stesse, spuntano al calar del sole e si aggirano al nostro accampamento come se fosse casa loro. E in fondo lo è. Oggi siamo entrati nel cuore del deserto bianco, ove le formazioni calcaree sembra siano andate a scuola di scultura. E così, affascinati dal paesaggio, non ci siamo quasi accorti di aver compiuto dodici chilometri per arrivare al campo 2. Tanta, tanta allegria è la terza costante propria di questo gruppo che manifesta nella sua interezza una voglia di vivere rara. E di mangiare… Il nostro cuoco non ci delude mai e i suoi manicaretti superano di gran lunga le aspettative dei partecipanti.

 

QUINTO GIORNO 
Ieri sera una volpe è venuta a mangiarsi l’uovo dalle mani di Max. Evidentemente sentono in lui un fluido particolare perché non è la prima volta che ciò accade. Il nostro cuoco, poi, ci ha regalato le patatine fritte cui tutto il gruppo ha fatto festa. Stanotte verso le quattro si è alzato il vento che si è calmato presto ma ha consentito alla colonnina di mercurio di scendere di circa dieci gradi. Cosicché oggi camminare è stato un vero piacere. Nonostante questo ce la siamo presa comoda: solo otto chilometri per arrivare al campo tre, quello più bello ed emozionante. Oggi avevamo il dubbio di trovarci su un ghiacciaio anziché nel deserto, tanto i pinnacoli di calcare sono alti e puri e le lastre per terra assomigliano al ghiaccio. Nel pomeriggio con un’ora di cammino abbiamo raggiunto un’oasi dove abbiamo abbeverato i cammelli e ci siamo fatti un meritato bagno. Stanotte la luna piena ci consentirà di muoverci per l’accampamento senza l’ausilio delle luci artificiali. Magia.

SESTO GIORNO 
Ultimo giorno nel deserto a piedi e come al solito grandi, grandissime emozioni. Come annunciato, non abbiamo spostato il campo, perché lo spettacolo di cui godiamo è così grandioso che sarebbe un vero peccato. La temperatura è buona e il tramonto stasera è stato fantastico. Lo abbiamo visto tutti insieme arrampicati su un pinnacolo calcareo. Per la maggior parte dei partecipanti è stato un primo incontro con il deserto, a volte rimandato in attesa del’occasione giusta. E questa, a detta di tutti, lo è stata. Particolarmente apprezzati sono stati dettagli organizzativi di questo viaggio. Quelle che fra di noi chiamiamo le coccole di Desert Therapy. Ieri sera abbiamo giocato intorno al fuoco e ognuno ha avuto modo di far emergere la parte più fanciullesca. Stasera, intorno al fuoco ci saranno i racconti, dopo ovviamente la splendida cena che senza mai smentirsi Hassan ci prepara. Oggi abbiamo salutato il nostro cammelliere Sola che dopo un addio molto sentito si è allontanato tra le dune. Domani non avremo più bisogno di lui: saranno i fuoristrada a portarci alla scoperta di bellissimi reperti archeologici. Reperti archeologici che abbiamo trovato anche qui nel Deserto Bianco, quando abbiamo trovato una grotta scavata dall’uomo, probabilmente con l’intento di trafugare vestigia del passato. Abbiamo trovato anche un’altra grotta, questa volta, invece, piena di pipistrelli. Ma niente paura!

 

SETTIMO GIORNO 
Oggi abbiamo fatto un lungo giro in fuoristrada che ha compreso una visita alla montagna di cristallo, il deserto nero, fino ad arrivare all’oasi di Baharya, dove potremo ammirare i tesori custoditi nel museo locale e le mummie dorate. Ciascuno a suo modo, tutti i partecipanti hanno voluto salutare il deserto. Io come al solito ho deposto un piccolo oggetto sotto la sabbia. “Grazie, Deserto: per avermi fatto passare ancora una volta e per avermi concesso di contagiare con il mio amore per te anche altre persone. Sono sicura che verranno ripagate”.