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I PARTECIPANTI

ALBERTO: Il Deserto: molti dicono: “ma non c’è nulla!” Al contrario per me c’è tutto ciò di cui un uomo ha bisogno. Ogni volta che ci ritorno mi si riempie l’anima e non ci puoi stare lontano per molto….il poterlo finalmente condividere con la persona che ami è ancora più magico.
Grazie a voi tutti.

 

 

 

 

ASSUNTA: La vita sa sempre quando abbiamo bisogno di fare una grande esperienza! Spesso si presentano le più inaspettate opportunità, quelle che veramente possono caratterizzare una vita. Così è stato anche con Desert Therapy.
Ero in un periodo in cui sentivo il bisogno di contattare il mio silenzio interiore e Desert Therapy me ne ha dato la possibilità. Deserto Bianco: pienezza dell’anima!! Bellezza che riempie il cuore e lo fa traboccare di gioia!
Mi sono chiesta: chi sono? Cosa rappresento in tutto questo, io, così piccola nell’immensità di questo meraviglioso scenario? Ma entrando in contatto con la sabbia, con il vento di questo stupendo miracolo della creazione ho sentito di essere parte del tutto, ho percepito di essere questa bellezza.
Grazie Carla, Max e a tutto lo staff per avermi “coccolata”. Grazie Deserto Bianco: ti porto e ti porterò sempre nel mio cuore.

 

DEBORA: Questo viaggio è iniziato nella mia mente e nel mio cuore diversi anni fa. Nel momento in cui ho visto la possibilità di realizzarlo grazie a Carla e a Max, in poco tempo dal sogno sono passata alla realtà.
In un primo momento ho sentito quasi una repulsione da parte del deserto e mi sono chiesta: “sei sicura che questo è il posto giusto per te?” Poi invece strada facendo ho capito che il deserto finalmente mi accettava e che mi stava avvolgendo nel suo forte abbraccio.
Questo è il viaggio della vita, dove anche le più piccole cose ti possono dare le più grandi emozioni. Emozioni che nella vita di tutti i giorni ormai quasi non ci sono più. Beh, nel Deserto questo succede!!! Non so spiegare come in così poco tempo ho pianto ed ho riso, liberandomi di tutto. Adesso il problema sarà affrontare la quotidianità….ma credo che appena si presenterà una situazione difficile, tornare con la mente nel Deserto mi farà guardare in modo diverso la vita.
La cosa più bella di Desert Therapy è che tutti parliamo la stessa lingua….la lingua del Deserto!

 

LAURA: Sono arrivata nel Deserto Bianco spinta da una grande curiosità verso questo luogo a me sconosciuto e misterioso al tempo stesso. Ho trovato sì uno spettacolo immenso della natura, con i suoi spazi infiniti, i suoi colori, i suoi ritmi, ma soprattutto ho avuto l’opportunità di scoprire che il Deserto per me è una perfetta unione tra il corpo, la mente e lo spirito, una grande forma di meditazione i cui effetti, sono certa, saranno ancora visibili per molto tempo.
Non finirò mai di ringraziare Carla per avermi trasmesso con profonda devozione la sua preziosissima esperienza ed il suo infinito amore per il Deserto.
Grazie a Max, che con le sue “coccole” ha contribuito a fare di ogni giorno un giorno speciale e a Oscar il “Doctor” che ha reso le serate intorno al fuoco divertentissime ed uniche!!

 

SABRINA: Il Deserto è il nulla ed è il contrario di tutto. L’immenso senso di protezione che mi trasmette, unito alla gioia, all’allegria, al sudore, alla fatica, all’enorme soddisfazione di sentirmi parte di un elemento naturale meravigliosamente diverso ad ogni sguardo! I suoi colori diversissimi tra loro, mai mescolati ma perfettamente integri. Grazie di cuore alla grande famiglia di Desert Therapy!

 

SANDRA: Dopo averlo tanto sognato finalmente è arrivato “il Deserto”.Tante erano le aspettative ma la realtà le ha superate tutte. Una realtà difficile da raccontare, emozioni forti, sguardi verso l’infinito, chiacchiere camminando, lunghi e importanti silenzi, una natura incontaminata: è libertà! Giorni privi del superfluo ma carichi di intensità, del piacere di vivere ogni istante.Grazie Carla per aver deciso di condividere il tuo amore per il Deserto, per aver reso disponibile la tua esperienza. Grazie Max per il tuo entusiasmo, con il tuo lavoro e la tua organizzazione tutto è stato semplicemente perfetto.E cosa dire dello staff locale: ancora una volta ho avuto la conferma che le persone più semplici sono le più autentiche. Grazie Desert Therapy

OSCAR

 

 

 

 

 

 

 

 

LEANDRO: L’arrivo al campo tendato fisso è alle 17.30. Sono a casa!
Il Deserto mi accoglie come una madre accoglie il proprio figlio dopo anni che non lo vede……
Io sono nato qui, sono parte di questa sabbia. Il Deserto è dentro di me, lo sento, lo posso percepire, riesco a sentirmi parte di ogni granello di questa sabbia……

 

 

 

 

BRUNA: Camminare immersi in un paesaggio da favola che muta in continuazione, nel più assoluto silenzio.
Sentirsi le gote bagnate di lacrime per le intense ed irripetibili emozioni.
Un tè delizioso seduti sulla sabbia a metà mattina, ottimi pranzetti degni dei più rinomati ristoranti.
Risate, chiacchiere, giochi intorno al fuoco la sera.
Raggiungere la propria tenda ai margini del campo sotto un cielo così pieno di stelle da far girare la testa, senza timore, anzi sentendosi sicuri e protetti come a casa.
Aprire la cerniera e vedere il sole che nasce…….tutto ciò non è un sogno ma una stupenda realtà che ho potuto vivere grazie a Desert Therapy.

 

MARTINA: Desert Therapy per me è stato tanti viaggi in uno.
Il viaggio in una natura meravigliosa dove il silenzio fa parlare l’anima.
Il viaggio dentro se stessi, sicuramente il più difficile da percorrere ma estremamente stimolante.
Il viaggio del divertimento sfrenato per cui ringrazio tutti i fantastici compagni di avventura.
Ma in particolare vorrei dire grazie a:
Max- il “realizzatore di desideri”. L’attenzione con cui ci hai seguito è stata unica. Sei cos’ scherzoso e divertente che è difficile farti i complimenti in modo serio…ma ora ti stupirò….eccoli!
Carla- le tue parole, il tuo sguardo, il tuo modo di vivere il Deserto ci hanno aiutati nel nostro percorso interiore. Grazie per avere condiviso tutto questo.
E’ stato tutto fantastico e indimenticabile, vi voglio bene!!

IL DIARIO

PRIMO GIORNO
Io sono all’oasi di Baharya, mentre il gruppo sta raggiungendo l’Egitto. Max è partito per andare a prenderli. Arriverà anche mio marito Oscar. Un gruppo numeroso, questa settimana, composto da due uomini e ben sette donne. C’è sempre molta curiosità in me nel conoscere i partecipanti. Non è facile immaginare quanto ogni gruppo possa essere differente dall’altro. Arriveranno al Cairo, e avranno modo di entrare nell’atmosfera, visitando rapidamente la città con una puntata al pittoresco mercato per gli ultimi acquisti. La situazione è calma in città e si può circolare senza alcuna restrizione. Sarà bello conoscere le loro prime impressioni.


SECONDO GIORNO 
Li aspetto sempre con maggiore ansia, anche se queste due giornate di riposo mi ci volevano proprio. Oggi, la tappa di trasferimento per arrivare a Baharya, tutta in fuoristrada. Sosta obbligatoria dalla vedova che con quattro figli vive in una piccola casa sul nostro itinerario. L’abbiamo avvicinata per caso, abbiamo cominciato con l’acquistare nel suo negozietto qualche piccolo bene e ora che si è instaurata un’amicizia tanto che questa volta si è offerta di cucinare per noi. E’ la prima volta. E non so dirvi quanto sono emozionata. Questo è l’Egitto vero. Quando la lasciamo lei canta e suo figlio suona il tamburo. L’oasi di Baharya è una sorpresa per i nostri ospiti. Non mi stancherò mai di ripetere quanto il campo tendato Sherazad sia bello e accogliente. Completano le coccole la possibilità di fare massaggi e una piscina di acqua termale. Un buon inizio prima di una grande scoperta. Domani entriamo nel deserto. A piedi.

TERZO GIORNO 
Rispetto alla settimana scorsa la temperatura si abbassata di una decina di gradi. Meglio; si cammina con meno fatica. Oggi abbiamo percorso più di undici chilometri per raggiungere il campo 1. Gruppo allegro e molto dinamico. E’ un record quello di stasera. Abbiamo piantato ben dieci tende e il nostro campo assomiglia ad un piccolo villaggio. Ci scortano il cammelliere Sola e il cuoco Hassan. So per esperienza che entrambi rimarranno nel cuore dei partecipanti e ne avrò la prova a fine viaggio.

QUARTO GIORNO 
Lo hanno definito l’hotel a mille stelle per un duplice motivo: sono più di mille le stelle che accompagnano le nostre notti e sono veramente tante le coccole di Desert Therapy, dal karkadè e noccioline per aperitivo al tè alla menta durante le soste fino ad arrivare ai pranzetti che Hassan ci prepara quotidianamente. E così siamo arrivati al Campo 2, dopo una marcia di dodici chilometri. Non siamo stanchi anche perché la temperatura è ottima e il terreno è pieno di fossili che ci hanno a lungo distratti durante il percorso. Quasi dimenticavo di dirvi delle volpi che ormai ci fanno compagnia quasi costantemente. L’altroieri al campo tendato fisso, una persona del gruppo è stata vittima del furto di una ciabattina da parte di questi furbissimi animaletti. Ieri sera, invece, al campo 1, mentre stavamo cantando e facendo giochi intorno al fuoco una piccola volpe è venuta a reclamare l’omaggio delle uova. Una grande emozione perché gironzolava tra di noi come se fosse stata un cagnolino. Non contenta durante la notte ha cercato di infilarsi nel sacco a pelo di Max. Probabilmente un amore un po’ interessato nei confronti del più generoso in termini di cibo!

QUINTO GIORNO 
Si è alzato il vento, ma non è fastidioso e la sabbia non si alza a mulinello. Unica conseguenza un leggero abbassamento della temperatura che ci consente di camminare meglio. Oggi abbiamo raggiunto il campo 3, il più spettacolare. Otto chilometri in linea d’aria, anche se ne abbiamo percorsi di più compiendo una deviazione che ci ha portati a vedere una zona di pinnacoli calcarei veramente superba. Abbiamo scoperto un panettone tutto bianco, tanto da sembrare neve. Gli irriducibili sciatori presenti nel gruppo hanno provato anche a simularne una discesa con gli sci! Pranzo al campo e poi subito in marcia per raggiungere l’oasi dove abbiamo fatto il bagno ed abbeverato i cammelli. Siamo andati a cercare anche la grotta dei pipistrelli. Trovata. L’ingresso è basso e stretto, ma poi il cunicolo si allarga e si riesce anche a stare in posizione eretta. I pipistrelli si sono ritirati nella zona più interna della grotta. Ad una certa distanza di sicurezza abbiamo potuto fotografarli. A proposito di animali continua lo show delle volpi che sempre più numerose ci vengono a trovare. Ieri sera hanno addirittura litigato fra di loro. Noi, invece, andiamo d’amore e d’accordo e la sera coroniamo queste magiche giornate con i giochi intorno al fuoco per i quali il nostro cammelliere Sola dimostra di avere una predisposizione tutta naturale.

SESTO GIORNO 
Anche questa volta abbiamo deciso di non spostare il campo e di fermarci al campo 3. Ciononostante abbiamo compiuto il tragitto dal campo 3 al campo 4 (andata e ritorno). La zona è ricca di fossili, ma probabilmente è ricca anche di reperti archeologici. Ne è la prova lo scavo recente che abbiamo trovato: non ci sono uomini, ma è pieno di attrezzi. Il nostro cammelliere Sola si incaricherà di segnalarlo alla polizia. E’ una zona abbastanza selvaggia quella che stiamo visitando, con pochi controlli e quindi è facile incorrere in questa situazioni. Stasera abbiamo salutato il sole tutti insieme in un clima di grande allegria. Abbiamo dovuto salutare anche Sola che ci ha lasciati dal momento che domani ci muoveremo con i fuoristrada. Lo ritroveremo più tardi all’oasi di Baharya. C’è l’usanza che ognuno lasci qualcosa nel deserto. Piccoli oggetti, scritti, ecc. Questa volta abbiamo ritrovato due oggetti lasciati dalle spedizioni precedenti. Il deserto li ha conservati per noi e ce li ha restituiti. L’atmosfera fra il gruppo è fantastica e si parla già di ripartire insieme. Anche questa volta Desert Therapy ha funzionato!


SETTIMO GIORNO 
Siamo usciti dal deserto bianco per infilarci nel deserto nero, dove abbiamo visitato la montagna di cristallo, uno dei più affascinanti scorci di questa parte di Egitto. Ci muoviamo con i fuoristrada che ci danno una curiosa sensazione, dopo i giorni passati a camminare nel silenzio. L’arrivo a Baharya ci vede tranquilli, rilassati e forse già un po’ nostalgici. Ieri sera grandi confidenze intorno al fuoco. Si parla del senso della vita, dei ricordi, delle aspettative… ma quel che è detto nel deserto, rimane nel deserto. Ci portiamo dietro, invece, una grande serenità e forza interiore che ci dà la coscienza di aver fatto qualcosa di speciale. Da protagonisti.