Nata a Milano, documentarista, ha una lunghissima esperienza di viaggi e spedizioni nei luoghi più selvaggi ed inesplorati della terra, dall’Amazzonia al Borneo, dalla Papua Nuova Guinea a numerose zone dell’Africa.

Insieme al marito medico e cineoperatore, per sette anni ha lavorato alla realizzazione di documenti naturalistici per la televisione.

E’ la prima donna ad aver attraversato da sola con i Tuareg in Sahara il deserto del Ténéré in Niger a seguito di una carovana del sale, nell’ottobre del 1991.

Entrata a far parte del “Sector No Limits Team” nel mese di Ottobre del 1994 ha portato a termine la traversata in solitario a piedi del Salar de Uyuni in Bolivia il più vasto bacino salato della terra, a 3.700 metri di altezza.

Nel mese di Aprile del ’96, dopo aver trascorso quattro giorni in una piccola comunità Boscimana con uno di loro, un cacciatore, ha attraversato per 350 Km. una parte del deserto del Kalahari in Botswana. Alla partenza ha caricato uno zaino del peso di 18 Kg. ed ha viaggiato per 15 giorni in completa autonomia di acqua e cibo, nutrendosi solo con quanto offriva il deserto e trovando l’acqua lungo il percorso.

Tra Ottobre e Novembre del 1998 porta a termine con successo la traversata in solitario ed in autosufficienza del deserto del Taklimakan in Cina percorrendolo da sud a nord per 550 chilometri in 24 giorni.
Per la prima volta un essere umano attraversa a piedi ed in solitario questo deserto, il secondo al mondo dopo il Sahara come superficie inabitabile.
Nella parte centrale, assolutamente arida, la squadra di appoggio guidata dal marito aveva predisposto in precedenza tre rifornimenti d’acqua che l’esploratrice ha individuato grazie ad un GPS, sistema di orientamento satellitare.

Tra settembre e ottobre del 2003 realizza il suo grande sogno: chiudere il ciclo “Un Deserto per Continente”. Da sola, con uno zaino di 25 chili sulle spalle, in venti giorni attraversa a piedi il Simpson Desert, nel cuore del continente australiano ai confini tra i Northern e i Southern Territory. E’ prima donna al mondo a portare a termine questa impresa.

Le prime tre imprese sono raccontate nel suo libro “DESERTI” edito da Corbaccio uscito il 12 Giugno 1998, prima opera letteraria dell’autrice, tradotto anche in tedesco.
A giugno del 2006 è uscito il secondo libro “Silenzi di sabbia” con i racconti delle imprese del Taklimakan e del Simpson Desert.

Nell’ aprile del 2008 Carla attraversa a piedi in solitaria il deserto dell’Akakus Tadrarf in Libia. Per la prima volta è stato concesso ad una donna di percorrere da sola il deserto libico in nome della pace in Africa.
Ha camminato per una settimana con temperature di 45 gradi durante il giorno e di 3/4 gradi nel corso della notte in un ambiente suggestivo e ricco di storia.
Nel novembre del 2008 Carla Perrotti ha messo a disposizione degli altri la propria esperienza maturati in tanti anni di imprese nel deserto. Per quindici giorni ha fatto da guida al non vedente e maratoneta Fabio Pasinetti nel deserto bianco egiziano. 250 chilometri tra dune di sabbia altissime e insidiose pietraie. Un successo ancora una volta, questa volta non solo per se stessa ma anche per gli altri.

TUTTI I GIORNI

Carla Perrotti è una moglie ed una madre come tante, che nella gestione della sua famiglia si trova ad affrontare le debolezze ed i problemi comuni a tutti.. Una donna normale, con passioni forse un po’ anormali. Ed è proprio questo duplice aspetto della sua personalità a incuriosire chi non la conosce a fondo.
Con il marito condivide da sempre l’interesse per i viaggi estremi. Viaggiatrice per vocazione, non si riconosce profondamente in nessun luogo o città, ma solo nel luogo interiore degli affetti più cari. Ed è a questi affetti che ritorna ogni volta, con gioia, dopo le sue imprese.
Le piace stare con i giovani che spesso si rivolgono a lei per consigli o semplicemente per parlare insieme delle sue esperienze nei deserti.Trascorre molto tempo con il figlio Max, che ha ereditato dai genitori la passione per lo sport e gioca ad hockey su ghiaccio per una squadra di Milano ed è la sua tifosa più accanita.

Istintiva, impulsiva, entusiasta, se prende un impegno non accetta scuse, ritardi, compromessi. Per questo la chiamano “la tedesca” anche per le sue origini austriache.
Le piace cucinare per la sua famiglia e per gli ospiti e si diverte a preparare strudel e marmellate, anche se le preferenze vanno ai primi piatti di pasta. In realtà è di gusti semplici e per se stessa predilige cibi integrali e prodotti naturali e biologici.
Ama leggere e divide il tempo libero tra questa passione e quella per i lavori femminili: ricamo, lavoro a maglia e uncinetto.
Adora i fiori ed il giardinaggio: appena può affonda le mani nella terra per respirarne l’odore, veder crescere le piante; si incanta davanti ad una foglia, un insetto anche il più piccolo.
La natura e gli animali…… i suoi grandi amori e ha trasmesso questi sentimenti anche al figlio. La perdita di Madu, cane meticcio che ha vissuto diciassette anni con loro e di Baby, la deliziosa e coccolatissima furetta,hanno lasciato un grande vuoto. Al ritorno dall’Australia l’attende una sorpresa: una coniglietta ariete color sabbia di nome Carla, regalo di Max. Insieme si prendono cura anche di un acquario marino nel quale hanno ricreato un angolo di barriera tropicale popolato da piccoli pesci coralli e attinie.
Appena può cammina all’aperto, soprattutto nei boschi per raccogliere funghi o frutti selvatici, o semplicemente per osservarne la vita anche se è sempre il mare il luogo preferito insieme al deserto. Carla è aiuto istruttore subacqueo e durante le immersioni passa la maggior parte del tempo a giocare con i pesci, anche con quelli ritenuti pericolosi che spesso si lasciano toccare da lei, senza reagire. “Non ho mai avuto incidenti con gli animali di qualunque specie, anzi ho osservato spesso che se sono nervosi, il contatto delle mie mani li calma e diventano subito docili. Naturalmente bisogna osservare certe regole di comportamento ed imparare a capirli, ma con l’amore si fanno miracoli.”
L’amore e l’equilibrio sono le chiavi della vita secondo Carla. “Nel dolore e nella sofferenza fisica ho imparato che la vita va vissuta intensamente con gioia e serenità. Ciascuno di noi deve diventare protagonista del proprio destino”..

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