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I PARTECIPANTI

ANNA: E’ difficile spiegare cosa ti accade dentro quando compi i primi passi sul Salar de Uyuni.
E’ difficile raccontare, quando torni, che cosa hai visto, che cosa hai provato…
Ma che cosa ho visto? Cielo e sale. Nient’altro!
Nel Salar de Uyuni esiste una solitudine artica che attiva emozioni profonde.
Un respiro importante, uno sguardo verso il cielo cercando Dio, forse, e poi ti senti pervasa da una nuova pace, immediata, cielo, sale e silenzio sono dappertutto, e cammini, cammini, cammini… Non sono mai stata così vicino al cielo come quì, solo gli angeli mi separavano dal Divino.
Vorresti che sia sempre giorno, per non perdere alcune ore di luce nelle quali puoi ammirare la bellezza di questo luogo. Ma poi, quando arriva la notte, scopri che il Salar De Uyuni da bellissimo diventa magico.
Il desiderio di perderti nel Salar è forte, vorresti non tornare più, ma poi la ragione prende il sopravvento e quindi torni alla “base”, dai tuoi compagni con i quali hai condiviso questa indimenticabile esperienza.
Desert Therapy fa miracoli, Desert Therapy realizza dei sogni bellissimi, Desert Therapy ti regala la felicità.
Datemi un Deserto sul quale potervici camminare all’infinito: solo allora sarò davvero felice!
Grazie Carla, Regina dei Deserti, Regina dei miei sogni, ancora una volta mi hai reso felice!

 

PINUCCIA: Questa notte ho visto le foto scattate da me, proprio da me:
ho rivisto il sogno che ho realizzato, ma è talmente grande che……………………….mi pare di averlo vissuto in sogno!!!!! E’ uno strano gioco di parole, ma è proprio così!
Il Salar è stato nostro, incredibile! Per quaranta Km. sotto i nostri piedi, ci ha reso felici, consapevoli della nostra piccolezza e nello stesso tempo della nostra forza. Là, in questo luogo magico, abbiamo vissuto insieme momenti irripetibili.
Voglio ancora dire che i due momenti per me più toccanti sono stati l’emozione di Carla ed Oscar all’apparire del Salar (nel ricordo dell’impresa del 1994) e la vista dell’allestimento del primo campo, quando la confusione di sensazioni in me si è trasformata in pianto.
Una Grande Impresa di cui sono estremamente orgogliosa.
Un bacio a tutti.

 

 

BENEDETTA: Un grande senso di libertà, di spensieratezza e di non solitudine, questo mi lascia il viaggio in Bolivia, un paese dalla natura bellissima e allo stesso tempo durissima.
Un contrasto che si può leggere nei volti di questa popolazione: così felici da bambini, terribilmente cupi ed orgogliosi da adulti.
La Paz…un groviglio di mattoni, macchine, gente in continuo movimento: una città anarchica.
Il Salar così ipnoticamente bianco: un’immensa coperta di sale. Mi è sembrato di camminare sulle chiacchiere.
Le Lagune…colori improvvisi, che ti sorprendono con il passare delle ore lasciandoti a bocca aperta.
Potusì e la miniera 1° aprile: una sfida vinta.
Un pensiero infine ai miei compagni di viaggio perché grazie a loro e con loro posso condividere e riassaporare quanto ho visto e vissuto.
A quando,ora, la prossima avventura?

 

Una grande, grande esperienza!!
Grazie a Carla, allo staff ed al gruppo che ha simpaticamente contribuito a rendere l’esperienza indimenticabile e straordinaria

 

 

 

 

 

CLAUDIA: Anche questa volta non riesco ad esprimere con le parole le sensazioni! Spazi e luci incredibili e soprattutto un mondo incredibile.
Bellissimo anche essersi ritrovati con compagni di viaggio ormai consolidati ed avere nuovamente condiviso con loro queste splendide emozioni.

Grazie Carla e grazie agli amici di Desert Therapy!

 

 

 

DORIANA: …..e pensare che avevo deciso di non partecipare a questo viaggio……e invece adesso mi sento una privilegiata perchè ho riempito gli occhi di paesaggi incredibili ed affascinanti, ma soprattutto ho riempito l’animo di emozioni forti ed irripetibili.
Mi sono sentita piccola nell’infinito del deserto del Salar, confrontandomi con uno spazio che non conoscevo, ma nello stesso tempo mi sono sentita più forte “dentro”. E quanta emozione davanti alla magica atmosfera della Laguna Colorada….penso che il paradiso sia proprio così: un magico equilibrio della natura che ti fa venire le lacrime agli occhi.

Quanto ci sarebbe da scrivere di questa indimenticabile esperienza, ma è difficile dare voce alle emozioni. Le avrò sempre dentro di me e di questo sarò grata al gruppo di Desert Therapy che, con tanta passione ha accompagnato il nostro gruppo in un percorso dell’anima.

Grazie a tutti voi e spero di condividere insieme anche la prossima…….avventura!

 

ROBERTO: Emozionante il silenzio bianco del Salar, ma ancora più toccante il vedere scorrere negli occhi umidi di Carla i ricordi di tanti anni prima.
Un paradiso terrestre la Laguna Colorada: è veramente difficile il distacco.

Un inferno le miniere di Potosì, dove per poco tempo abbiamo osservato, più che condiviso, la durezza del lavoro dei minatori che rischiano vita e salute nella speranza di un riscatto sociale.

Faticosi ma sempre appaganti i lunghi trasferimenti, duranti i quali scorrevano panorami sempre diversi.

Competenza, simpatia e professionalità dello staff hanno esaltato l’emozione di questo Grande Viaggio, davvero indimenticabile

 

ROSSELLA:…….al viaggio arrivo per caso, o meglio scelgo di cogliere le coincidenze che mi hanno portato ad incontrare Carla a Roma. Il Salar si impone al primo sguardo e mi commuove come le cose che ritrovi ed hanno un sapore familiare ma di familiare c’è solo il cercarlo da tanto tempo. Intendo lo spazio, ma anche il tempo, il confine-non confine tra il cielo e la terra, il senso di infinito che ti restituisce mille possibilità: è questa la libertà.
Il deserto è esperienza di assoluto che mette sempre al centro la persona, sembra una contraddizione ma trova conferma nello scoprire le varie forme di vita, i colori, le geometrie, solo che si abbia la cura di cercarle. La Laguna Colorada si propone in sordina, con gradualità nella sua armonia: lama e fenicotteri, cielo e terra e ti entra dentro con naturalezza e non ti lascia più….e in tutto questo farsi della natura sotto i miei occhi ed i miei piedi la presenza di Carla, che non conoscevo ma che mi colpisce per la discrezione, l’equilibrio e un’autenticità che sento ha punti di partenza diversi dai miei ma una sua verità che è li, tra noi. Altro non so dire……..

 

SIMONETTA: Ho fatto tanti viaggi: per lavoro, per diletto, per dimenticare momenti difficili.
Questo viaggio è stato speciale: un viaggio per stare con me stessa in un mondo che non avrei affrontato da sola. Credo che non potrò mai dimenticare i colori del Salar, il rumore del vento, la natura incontaminata che ho potuto ritrovare e che nel mio immaginario non esisteva quasi più.

Grazie Carla, di aver condiviso con noi la magìa da te scoperta tanti anni fa!

IL DIARIO

 Nel deserto di sale


Nonostante le incertezze della partenza siamo finalmente arrivati a La Paz. IL viaggio aereo è stato lungo; la Bolivia è quasi dall’altra parte del mondo partendo dall’Italia. Il tempo è passato veloce, comunque, nell’aspettativa della nostra avventura, allietato ulteriormente dal festeggiamento del compleanno di Roberto. La Paz è sempre affascinante e queste poche ore ci sono servite anche per riposare e abituarci all’alta quota. Dalla capitale ci siamo diretti verso Uyuni. Un viaggio lungo, compiuto con l’ausilio dei fuoristrada. L’arrivo dopo dieci ore, ci ha visti stanchi e stupiti del panorama. La temperatura è bassa. Per tre giorni organizzeremo i nostri campi nel deserto salato. Un’esperienza preclusa aipiù, dl momento che per farlo abbiamo dovuto chiedere dei permessi speciali. Prevediamo di compiere un percorso giornaliero di circa una decina di chilometri, andando a spostare il campo ogni notte. Così per tre giorni. Poi sarà la volta della laguna. La situazione del Paese è tranquilla, anche se per lunedì prossimo sono previsti nuovi scioperi il che ci costringe ad accelerare alcune nostre tappe. Per tre giorni non saremo raggiungibili se non con sistemi satellitari, ma tutti ci potranno seguire e conoscere la nostra posizione dallo spot che compare sul sito.

Dal sale all’acqua

Non ci sono parole per definire le emozioni provate dal gruppo durante i quattro giorni di permanenza nel Salar. E non ci sono parole per descrivere l’emozione che ho personalmente provato nell’incontrare un francese che come me alcuni anni fa, legato ad un carretto per trasportare tutto il necessario, si accingeva ad attraversare il lago salato da solo. La memoria è subito tornata al momento in cui anch’io salutai la squadra di appoggio e mi diressi verso il bianco assoluto del sale e la totale assenza di forme di vita. Tornare alle lagune è stato come rinascere: la natura qui è prorompente, ci sono rumori, suoni, odori. Tutto è vivo. Tra poco ricomincerà il viaggio di avvicinamento a La Paz. I trasferimenti in auto sono lunghi e l’alta quota crea qualche piccolo disagio. E’ un viaggio importante: qualcosa che rimarrà impresso a vita nel cuore dei partecipanti, qualcosa che riscalderà i racconti. Quindici chilometri al giorno a piedi nel deserto di sale hanno contribuito ad unire il gruppo e si respira proprio una bella atmosfera.

Ultimi giorni

L’altroieri siamo arrivati a La Paz. Visita e inevitabile shopping al mercato delle streghe. Ieri rotta verso Copacabana sul lago Titicaca. La sera siamo rientrati nella capitale per gli ultimi acquisti. Per questa mattina è prevista una gita a Tiwanacu. Al ritorno andremo direttamente all’aeroporto. Siamo in fondo e cominciano a farsi strada le prime considerazioni: un viaggio stupendo, molto vario a anche molto impegnativo. Il gruppo è contento, tutti hanno affrontato le piccole difficoltà quotidiane , dettate principalmente dalla permanenza ad alta qu
ota con grandissimo spirito. Arrivederci in Italia.

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