I PARTECIPANTI

Assunta. TAKLIMAKAN, come una madre severa mi hai accolta, messa alla prova , hai testato la lealtà del mio amore. So che in ogni momento difficile o dolce della mia vita potrò rifugiarmi nelle tue emozioni e ristorare il mio spirito.Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa “forse irripetibile” perchè “unica” esperienza di vita!!
Grazie in particolare a te TAKLIMAKAN

Assunta

Claudia. Ogni deserto è diverso, ognuno ha il suo fascino e non valgono i paragoni. Sicuramente però l’esperienza della carovana dei nostri cammelli che si snodava tra le dune, la mini-tempesta di sabbia che oscurava il sole, l’incontro con l’altra carovana che andava a caricare le merci, gli abitanti dell’oasi così sereni e aperti nei nostri confronti, palesemente intonsi dal turismo sono stati un’esperienza indimenticabile e preziosa.
Come sempre non riesco ad esprimere con le parole le sensazioni che resteranno per sempre nel mio cuore

Claudia

Doriana…..Camminavo nel Deserto, avvolta dal suo “silenzio” conosciuto, intorno non c’era nessuno. Un attimo di smarrimento e poi….un’emozione fortissima mi ha travolto: in quel momento mi sono sentita davvero parte di quell’immensità, sabbia nella sabbia….Ho sentito tanta serenità e tanta forza dentro di me, non ero sola, ero stata accolta da una grande madre consolatrice che mi aiutava ad accettare la fatica fisica del cammino. Nel mio quotidiano ricercherò queste profonde sensazioni che mi aiuteranno ad affrontare le “piccole” avversità del mio cammino.
Grazie di cuore a tutti ma soprattutto…. al TAKLIMAKAN!!

Doriana

Elettra. La ragione della vita è la voglia di viverla. Questo ho pensato camminando nel Deserto, era da tempo che non provavo questa sensazione. Un viaggiare lento, a ritroso nel tempo, una storia che rallentava la sua corsa permettendomi di volgere l’attenzione al mio IO. Durante il giorno per dirigere il cammino verso la meta, come per un rito antico, e la notte, con il cielo simile a una volta solida cosparsa di stelle simili a cristalli. Ho provato momenti di immensa felicità, quasi annullata da tanta immensità. Esperienza bellissima che mi piacerebbe ripetere. Un grazie a tutti i compagni di un viaggio speciale.

Elettra

Marisa. Questa volta ho colto “l’attimo fuggente”: un viaggio a piedi in carovana con i cammelli nel grande deserto del Taklimakan in Cina. Si…tanti nel mondo viaggiano a piedi, ma attraversare un deserto diventa opportunità per pochi. Dune e dune e poi ancora dune…il rumore dei passi nella sabbia scandito dal ritmo lento del capo cammelliere che conduce la carovana. Mi sento privilegiata e fortunata di aver preso parte con questo gruppo al viaggio di Desert Therapy in Cina, voluto da Carla dopo la sua esperienza dell’attraversamento in solitaria del TAKLIMAKAN. Arrivederci alla prossima sgambettata!!!

Marisa

Matteo. Ho ascoltato i silenzi delle dune
ho toccato innumerevoli sabbie
ho osservato il sole e il gioco delle ombre
ma più di ogni altra cosa
ho ammirato la tenacia e la forza di volontà di un UOMO sul suo cammello, passo dopo passo, attraversare ed amare il Deserto.
Grazie Oscar per avermi fatto rivivere nella realtà infiniti sogni ed antiche fiabe di uomini e carovane, che prima di noi hanno solcato queste dune di sabbia.

Matteo

Si parte per il TAKLIMAKAN. Ho avuto paura di non essere tra i fortunati, vista la tenera età e le protesi bilaterali alle ginocchia. il TAKLI l’avevo nel cuore e non ci avrei rinunciato per nessun motivo. Due anni fa in Bolivia, davanti al SALAR DE UYUNI, altro incredibile spettacolo della natura, avevo detto a Daniele: “promettimi che torniamo nel TAKLI, come 14 anni fa, quando Carla lo aveva attraversato in solitaria”. E Daniele abbracciandomi ha risposto: “Doc, lo farai, a costo di portarti in spalla”. Il gruppo è stato mitico, non ho parole per ringraziare tutti per l’amicizia e l’aiuto, vi ricorderò per sempre. Grazie a Carla, con la quale ho condiviso una vita di avventure e un abbraccio al grande amico Daniele: senza di lui non sarei riuscito in questa impresa. Ragazzi, siete tutti grandi!!!

Oscar

Attesa da oltre un anno finalmente parto per questa avventura che non ha deluso le aspettative. Carla ha ragione: ogni deserto ha un suo fascino. Io, veterano al mio quinto deserto con Desert Therapy ho scoperto ancora di più la sensazione di infinito tra le dune che ci circondavano a 360°, di una bellezza che superava ogni creazione fantastica o fantasiosa. Fatica sì, quasi al limite delle mie capacità, ma altrettanta soddisfazione per avere superato momenti di grande difficoltà come la tempesta di sabbia. E’ veramente difficile trasmettere l’impatto emotivo di uno spettacolo unico nel suo genere se non lo si è vissuto in prima persona. Un grazie a tutto lo staff e ai compagni di viaggio che hanno reso speciale questa avventura.

Roberto

Il Taklimakan è stato generoso con noi, accarezzandoci e strapazzandoci con la sua tempesta di sabbia per poi farci godere di panorami, colori, emozioni mozzafiato.
Ma a chi mi chiederà cosa c’era nel Deserto dovrò rispondere “niente”. Le emozioni non si possono raccontare, come si fa a spiegare perchè ho pianto?
Grazie Carla

IL DIARIO

9 ottobre
Questa edizione di Desert Therapy è veramente straordinaria. Per la prima volta dopo la mia impresa del 1998. Sono passati tanti anni e l’aspettativa è alta, quanto l’emozione. Lasciamo Milano con il caldo, diretti a Urumqui, via Pechino. Tutto pronto per quella che si annuncia un’impresa, nell’impresa, far rivivere a Claudio, Doriana, Roberto, Marisa, Alessandra, Assunta, Elettra e Matteo l’emozione di addentrarci nel deserto del Taklimakan, uno dei più pericolosi del mondo, ma anche uno dei più affascinanti. Per ora siamo arrivati all’hotel di Urumqui… per cui dormiamoci sopra.

10 ottobre
Sveglia all’alba, questa mattina per raggiungere Hotan in aereo. Qui, fin dai tempi di Marco Polo, la giada viene raccolta nell’alveo dell’Hotan River e lavorata ancora oggi a mano dagli artigiani locali. Infatti questo pomeriggio ci rechiamo a far visita ad una bottega artigiana dove assistiamo ad una tradizione ormai millenaria. Sulla strada vediamo un bellissimo mercato di giada. Sono presenti solo uomini, che sono gli stessi che raccolgono il materiale sul fiume Hotan gruppo comincia a conoscersi e ad amalgamarsi. In realtà alcuni sono “vecchie conoscenze” come Claudia, Doriana e Roberto che hanno partecipato a tutte le nostre iniziative Desert Therapy in Egitto, Marocco, Francia e Bolivia. Anche Marisa, Alessandra e Assunta sono reduci da Desert Therapy in Egitto, mentre Elettra e Matteo sono alla prima esperienza. Sarà interessante sentire dalle loro voci le impressioni e i sentimenti al termine di questa esperienza.

11 ottobre
Oggi tappa di trasferimento in fuoristrada attraverso le oasi che delimitano a sud il deserto del Taklimakan. All’inizio la strada è buona, perfino asfaltata. A Yutian si lascia la strada principale e ci si inoltra nella parte pre-desertica, lungo lo Yutian River, dominata da arbusti e da qualche raro albero. A Dehayan, l’ultimo insediamento Uyuguri prima del deserto, ci aspettano i cammelli che ci accompagneranno nella traversata del deserto. Non c’è nessun europeo. Da queste parti siamo merce rara e gli abitanti di qui sono molto incuriositi dal nostro gruppo. E’ la prima notte in tenda. Come spesso accade mio marito Oscar fa parte della spedizione, il fatto che sia medico e la sua lunga esperienza mi regalano sempre tanta serenità. Abbiamo con noi anche Daniele, grande esperto di queste zone e responsabile della logistica in loco già ai tempi della mia prima spedizione.

12 ottobre 
La nostra guida cinese Jin regala a tutti il modello di scarpe cinesi che mi permise, ai tempi, di portare a termine l’impresa, quando pensavo che le vesciche causate dalle scarpe che mi ero portata dall’Europa mi avrebbero costretta alla rinuncia. Grande Jin! Il suo regalo è stato molto apprezzato. E si comincia a camminare. E per chi non ce la fa ci sono i cammelli a nostra disposizione. Così che anche Oscar ne approfitta. Questa sera abbiamo festeggiato il compleanno di Oscar con le candeline sul dolce, un brindisi con vino rosso e tanto affetto da parte di tutti.

13 ottobre
Le cene cinesi piacciono proprio a tutti. C’è tanta allegria la sera intorno al fuoco. Inoltrandoci nel deserto il paesaggio cambia. Durante il primo giorno e mezzo il Taklimakan ci ha regalato ancora qualche segno di vita per la presenza di pochi arbusti e di piccole lucertole. Nei tre giorni successivi sappiamo che si cammina su dune di sabbia che man mano prendono l’aspetto di un mare in tempesta. È proprio qui che si percepisce quanto vasto ed insidioso possa essere il Taklimakan: non ci sono punti di riferimento ad indicare la direzione, tutto sembra uguale e non stupisce il fatto che ai tempi i rari esploratori che vi si sono avventurati si siano regolarmente persi.

14 ottobre
Questa mattina una temperatura meravigliosa ci da il buongiorno. Il carico dei cammelli è sempre lungo e im pegnativo e la partenza avviene non prima delle dodici. Il tragitto però è tutt’altro che breve. Percorriamo circa dodici chilometri un po’ a piedi un po’ a dorso di cammello. Arriviamo intorno alle sei al campo, per tutto il giorno abbiamo camminato in una violenta tempesta di sabbia che dura fino a sera. Per fortuna al tramonto si placa e ci permette di passare una notte serena. La consideriamo un regalo del deserto ed un modo per metterci alla prova. Riposare è importante, anche perché il gruppo comincia un po’ ad accusare la stanchezza che, in ogni caso, l’entusiasmo rende leggera.



15 ottobre
E’ proprio vero che ogni gruppo fa storia a sé. Questo che sta esplorando con me il deserto del Taklimakan lo possiamo definire un gruppo eccezionale, determinato ad andare avanti in ogni modo aiutato anche da qualche pausa a dorso di cammello. Alla sera sono tutti stanchi – e ne hanno anche motivo – ma così contenti che aprono il cuore. Oggi siamo nella parte forse più affascinante di questo immenso deserto cinese: quella delle dune. Dune a perdita d’occhio; una dopo l’altra. Il tempo è splendido e la temperatura è ottimale tanto che compiamo ben 15 chilometri. Camminiamo quindi per otto ore, con un’ora di sosta per il pranzo. A turno tutti sperimentano il passaggio dal cammello.

16 ottobre
Siamo in mare aperto. Un mare in tempesta, direi. Dune a 360 gradi ci circondano, senza alcuna forma di vita. Un’emozione rara che già ho provato quattordicianni fa e che oggi mi riassale così come allora. Il gruppo è compatto, solidare. L’organizzazione perfetta e l’aiuto di Jin, la nostra guida fanno il resto. Abbiamo problemi di fuso oriario per cui partiamo tardi. Oggi alle 11 con arrivo intorno alle 19. Tanti chilometri, ma i cammelli ci vengono incontro. A turno saliamo e ci facciamo dare un passaggio. La sera è sempre costellata di risate e lacrime, oltre alla pasta al vino (incredibile qui) e ad altre coccole.

17 ottobre
Le condizioni climatiche continuano ad assisterci. Oggi ci sono 25 gradi e splende il sole. Così è veramente un piacere camminare. Volevo quasi dire nuotare, perché ancora ci troviamo in un “mare” di dune. La stanchezza si fa sentire. Ma ci dobbiamo fermare per una sosta almeno ogni ora. Oscar nonostante i suoi problemi alla schiena va avanti quasi sempre a dorso di cammello: è faticosissimo ma lui non molla. La sera tanta serenità. E progetti. Sì, perché già si programma la prossima edizione di Desert Therapy. E tutti vogliono partecipare.

18 ottobre
E’ così che è arrivato anche l’ultimo giorno nel deserto del Taklimakan, con la nostra impresa che sta volgendo alla fine e che lascerà una forte emozione dentro ciascuno di noi. Ne sono sicura. Ultimo giorno, ma anche ultima notte, quella dove ci si confessa certi che tutto quello che avverrà e ci si dirà rimarra per sempre custodito dal desrto, nel deserto. Il tramonto stasera appare ancora più bello e i commenti dei partecipanti sono entusiasti. Anche l’ottimo cibo contribuisce alla nostra allegria. Domani percorreremo gli ultimi quattro chilometri a piedi fino a raggiungere Mazar dove incontreremo la strada percorribile con i fuoristrada.

19 ottobre
Oggi si conclude la nostra avventura nel deserto del Taklimakan. E’ stato un viaggio unico e incredibile. Dopo la mia impresa il Taklimakan è stato attraversato solo da rare carovane di Uyuguri, e grazie a Desert Therapy per la prima volta un gruppo di persone ha camminato tra le sue dune: che esperienza fantastica! Intorno alle tredici arriviamo alla fine. E’ difficile separarci sia dagli uomini che dagli animali che ci hanno permesso di superare questo luogo così misterioso e inospitale, ma lo dobbiamo fare in fretta. La carovana, dopo aver caricato della merce, deve ripartire subito diretta all’oasi. Impiegheranno due giorni di cammino. Noi invece siamo diretti ad Hotan dove passeremo la notte in albergo. Già ci mancano le nostre tende e le cene intorno al fuoco! E’ una grande emozione, quella che abbiamo nel cuore e per tutti è difficile tornare alla realtà.

20 ottobre
Da Hotan, oggi partiamo per Xian e poi il grande volo che ci porterà in Italia. Un po’ frastornati, un po’ malinconici, ma tanto felici per aver vissuto questi giorni indimenticabili, grazie a Desert Therapy e anche grazie alla nostra guida Jin che è stata inappuntabile. Il più felice di tutti è mio marito Oscar che ha coronato il sogno di tornare nel Taklimakan. Oggi la notizia inaspettata: il libro che ho scritto a quattro mani insieme a Fabio Pasinette, mio compagno di impresa, che si intitola “Lo sguardo oltre le dune” ha visto il premio letterario di Verbania. Che emozione. Se ,lo leggerete, capirete che Desert Therapy comincia da lì. Grazie deserto!