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I PARTECIPANTI

MARA. Esperienza bellissima! Porto con me la luce più abbagliante, il cielo più vicino, le stelle più grandi che abbia mai visto….
Grazie davvero per avere accettato la mia fatica ed i miei silenzi. Un grazie particolare alle amiche per il loro supporto e a Max per il “caldo aiuto” nelle fredde notti del deserto!

Mara

 

 

GIGI. Grazie Carla e Max! Come sempre mi avete regalato emozioni e spazi immensi! Desert Therapy è questo!
Carla, difendi e conservane la verginità!!
Un forte abbraccio ed un grazie di cuore

Gigi

 

 

 

Roberto

 

 

 

 

 

DORIANA. Questa esperienza nel deserto mi ha regalato tanti momenti di vera felicità: le sere intorno al fuoco, un cielo stellato e puro che mai avevo visto in vita mia, il silenzio magico che ha accompagnato il percorso sulle dune, la consapevolezza di essere parte dell’infinito……e tanto, tanto ancora.
Felicità per me, è anche poter contare su tanti amici e condividere con loro un’esperienza indimenticabile.
Grazie a tutti, di cuore

Doriana

 

 

 

 

MAURIZIO

 

 

 

 

 

 

ANNA. Ma dove sono andati a finire tutti i rumori del mondo?
Anna!!! Sei nel Deserto! Sei tornata nel Deserto!
L’emozione non ha voce!!!!

Anna

 

 

 

 

BRUNA. Sentire pulsare e respirare la vita sino all’ultima goccia la rugiada della notte sulla sabbia delle meravigliose dune di Merzouga.
Godere ogni alito di vento come una carezza sulla pelle accaldata per il sole. Silenzi, ma anche risate. Amicizia, allegria, serenità.
Amici ritrovati ed amici nuovi.
Grazie Carla, grazie Max per questo dono prezioso che conserverò nel cuore con i ricordi più cari. Carla, carismatica catalizzatrice; Max onnipresente

Bruna

 

 

 

 

BRUNO. Un momento magico da raccontare…un’accoglienza amica e calda come una “Famiglia”.
Poi la favola diventata realtà, grazie a Carla e a Max ho potuto godere e sognare ad occhi aperti ciò che immaginavo.
Un paesaggio che definisco una ” Cartolina”. Il vento che ti accarezza attraversando il deserto, la sabbia che sembra diventare un tutt’uno con me, le ombre, che sembrano accompagnarti durante tutto il cammino.
Un’esperienza unica ed indimenticabile e un’organizzazione al Top: “Altro che Svizzera!!”
Ancora grazie

Bruno

 

 

 

CLAUDIA. Le dune, la luce, lo spazio e tutto il resto del mondo che si allontana e sparisce.
Il deserto con il suo fascino sempre magico….
Amici ritrovati e nuovi amici, a presto deserto.

Claudia

 

 

 

 

ANTONIO. Già dalla prima esperienza in Egitto ho notato che camminando nel deserto, oltre ad assaporare le bellezze naturali, ci svuota la mente, non si riesce più a pensare, si “stacca la spina” dalla vita abituale.
Si aggiunge poi una donna che di deserti se ne intende, Carla, che con la sua gentilezza, umiltà ed umanità, con suo figlio Max ti mette a tuo agio.
Mai come in questi giorni ti senti circondato da persone “speciali” che con te condividono il caldo, il freddo, la fatica ma soprattutto la gioia di essere in quell’immensità che è il deserto.
La tranquillità e la pace le porterai dentro di te, per giorni e giorni: ecco perchè si chiama “Desert Therapy”.
Carla dice: ” capirai il deserto quando ti senti sabbia” e noi là ci sentiamo realmente “sabbia”

Antonio

 

La sabbia prende la forma del contenitore, si modella e si adatta. Carla e Max hanno offerto la possibilità di un contanitore che si chiama “Desert Therapy”, dentro il quale è stato interessante modellarmi ed adattarmi. Ciò mi ha permesso di conoscere meglio me stesso, che mi ha dato molto.
Un grazie di cuore a Carla e a Max per il loro entusiasmo e molti auguri di successo e di felicità “vera”.

IL DIARIO

Primo giorno Venerdì 18 febbraio
Siamo partiti alle quattro del pomeriggio da Malpensa in una giornata soleggiata che faceva presagire i primi degni della primavera. IL gruppo è numeroso: siamo in undici. Ma con la maggior parte dei partecipanti la conoscenza è già consolidata, poiché otto persone hanno già partecipato a Desert Therapy in Egitto. Voleremo alla volta di Oarzazate, via Casblanca. Oarzazate è una delle città che presentano una delle Kasbah più grandiose di tutto il Marocco. Una città iconica, tanto da essere ripresa in tantissimi film di ambientazione araba. Questa è stata anche la fortuna di Oarzazate, ora sede di importantissimi studios cinematografici. Ma noi non ci andiamo per questo: abbiamo voglia di camminare e l’entusiasmo è alle stelle!

Secondo giorno Sabato 19 febbraio
Siamo partiti da Oarzazate, questa mattina: la nostra porta per d’ingresso per il deserto marocchino. Il pranzo lo abbiamo consumato a Tignhir. IL nostro cuoco è uno chef rinomato e stasera ci ha preparato una supercena. D’altronde la cucina marocchina è una delle più prelibate del mondo arabo. Per la prima notte in tenda abbiamo montato il campo in una località denominata Tanamost. E domani si cammina!

Terzo giorno Domenica 20 febraio
Oggi abbiamo coperto una distanza di 17 chilometri a piedi tra le dune. E’ stato veramente bello, anche perché la temperatura è ideale. Un cammino accompagnato da ben quattordici cammelli che servono a trasportare i nostri effetti personali, il campo e… qualcuno un po’ più pigro. La temperatura continua ad essere buona e i tramonti sono impagabili. Dopo colazione abbiamo incontrato cammelli e cammellieri. La giornata ci ha offerto una varietà incredibile di paesaggi. Lasciate le prime dune ci siamo inoltrati nella zona rocciosa di Znigui e successivamente siamo entrati nel mitico Erg Chebbi dove si trovano le più alte dune di tutto il Marocco. In serata siamo arrivati al villaggio di Znigui.

Quarto giorno – Lunedì 21 febbraio
Secondo giorno di cammino. Oggi le protagoniste assolute sono le dune. Altissime, di sabbia finissima, che ci hanno visto camminare sulle loro creste sia durante la mattinata che nel pomeriggio. I paesaggi sono mozzafiato. Rischio di ripetermi, ma chi ci è stato ve lo potrà confermare. Abbiamo coperto una distanza di diciassette chilometri. Senz’altro una distanza impegnativa, ma non proibitiva anche perché la temperatura è mite e il clima durante il giorno è leggermente ventilato. Il campo di questa notte è stato montato in una zona sabbiosa. La sera è magica e la cena lo è ancora di più. Il nostro cuoco non finisce mai di stupirci.



Quinto giorno – Martedì 22 febbraio
Oggi il panorama è sosanzialmente cambiato. La sabbia ha lasciato il posto ad un terreno assai più pietroso. Un vantaggio e uno svantaggio allo stesso tempo. Il terreno è senz’altro più leggero rispetto a quello sabbioso, ma le pietre sono anche un po’ più insidiose. Nonostante tutto, oggi abbiamo percorso una distanza ancora maggiore rispetto ad ieri. Il gruppo è unito e i cammelli rappresentano una risorsa poco sfruttata, almeno per quel che concerne il trasporto delle persone. Hanno tutti voglia di camminare, nonostante qualche piccolo fastidio muscolare o qualche dolore causato dalle scarpe. I tre partecipanti nuovi si sono ottimamente inseriti nel “gruppo storico” e questo contribuisce a creare atmosfera.



Sesto giorno – Mercoledì 23 febbraio
Ieri è stata senz’altro la giornata più impegnativa, ma anche molto, molto emozionante. Il terreno era sassoso, fatto di pietre scure che molti di noi hanno raccolto per conservare ricordi e sensazioni. Abbiamo percorso ben 20 chilometri che hanno provato il gruppo solo marginalmente. La felicità del’anima ha prevalso sulla stanchezza delle gambe. Il campo della notte scorsa era particolarmente suggestivo, ben al centro di un gruppo di dune. Intorno al fuoco si sono dipanati racconi di deserti e confidenze di vita. Come al solito il deserto ha fatto centro ed è entrato un po’ nel cuore di tutti. Oggi la tappa di trasferimento è più breve: facciamo ritorno a Tanamost. Il morale è alto e il gruppetto dei partecipanti svizzeri è particolarmente scatenato e simpatico. L’addio al deserto lo abbiamo fatto nel solito modo: tutti giù a capofitto in discesa a perdifiato dalle dune. Uno spasso.



Settimo giorno – Giovedì 24 febbraio
Oggi è stato il giorno dell’addio ufficiale al deserto. E come al solito ho compiuto il rito che sempre seguo ogni volta che mi lascio alle spalle questo luogo per me tanto amato. Ho chiesto a tutti un pensiero sul viaggio. Sono tante pronunciate parole belissime bagnate da qualche lacrima, comprese le mie. Il trasferimento da Tanomst a Marrakesch è stato lungo, ma ne è valsa la pena. Siamo arrivati al nostro Riad, un albergo che ha sede in una tipica abitazione ristrutturata della Medina, verso sera. Le luci e il luogo sono veramente suggestivi. Ma la sensazione più incredibile ci è stata offerta dal colpo d’occhio sulla piazza Jama’a el-Fnaa. Famosa in tutto il mondo la piazza nelle ore notturne si riempie di gente, locali e turisti, in un guazzabuglio di aromi, odori, sapori, luci, balli, musica e canti. Solo chi l’ha provata può tentare di descriverla… E difficilmente ci riuscirà fino in fondo.