Ce l'abbiamo fatta!
Fabio Pasinetti ed io siamo riusciti ad attraversare il deserto bianco egiziano. Un territorio che per la prima volta è stato affrontato a piedi e in autonomia. Un successo. Un successo che è stato possibile anche grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto e con noi hanno camminato. Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato a preparare i materiali, la spedizione, a mantenere le comunicazioni, a tenere sotto controllo le nostre condizioni fisiche. Fabio ed io abbiamo camminato fianco a fianco per quindici giorni, ma non abbiamo mai dimenticato che al nostro fianco c'erano anche tutti coloro che hanno reso possibile l'impresa "Nuove Frontiere". Ogni passo che abbiamo compiuto nel deserto lo abbiamo fatto perché c'è stata data la possibilità da tutti coloro che hanno creduto in questo progetto tanto quanto noi.
L'impresa è terminata: lo scorso 28 novembre abbiamo tagliato il traguardo e ora è giunto il momento dei ringraziamenti, perché da soli non ce l'avremmo mai fatta.
Grazie, quindi, con la promessa che l'attraversata del deserto bianco è solo il primo capitolo del progetto "Nuove Frontiere" che continua con tutta una serie di iniziative dove speriamo di avervi ancora al nostro fianco. Perché camminare insieme a voi è stata un'impresa entusiasmante.


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28-11-2008
Arrivati

Dopo due settimane di cammino e 250 km percorsi in totale autonomia nel deserto bianco egiziano, Fabio ed io alle ore 14:28 di oggi 28 novembre 2008 abbiamo tagliato il traguardo nella zona dell'oasi di Dakala. Un percorso segnato da dune altissime di sabbbia fine alternata a pericolose pietraie, dove il vento non ci ha perdonati. Abbiamo affrontato temperature elevatissime che di giorno hanno toccato quasi 40 ° C, e il freddo notturno che ci ha costretti a dormire in tenda a 0 °C. Abbiamo dovuto ripararci dal sole cociente e proteggerci dalla sabbia finissima. Abbbiamo camminato fianco a fianco, fino a trovare lo stesso ritmo. I miei occhi hanno guidato il cammino di Fabio; La forza di volonta' e il coraggio di Fabio hanno alleviato le mie preoccupazioni per la grande responsabilita' di fare da guida. Abbbiamo sopportato la sete, abbiamo dovuto trovare i rifornimenti di acqua con il sistema GPS, abbiamo dovuto ogni sera montare il campo, preparare i pasti. Sopravvivere. E la mattina seguente smontare la tenda, riporre il necesario, preparare nuovamente il pesantissimio zaino: 20 kg che ci siamo portati sulle spalle per tutta la durata del cammino. Abbiamo parlato. Ho descritto a Fabio cio' che ho visto, persino un miraggio. Fabio mi ha trasmesso il suo amore per i poeti. Uno scambio alla pari come nelle aspettative. Abbbiamo rispettato il deserto e il deserto ci ha accolti e ci ha fatti passare. Il progetto Nuove Frontiere ha chiuso oggi il suo primo capitolo. Un lungo percorso ancora tutto da scoprire. Un programma gia' in parte definito per i mesi futuri che ripartira' la prossima primavera con la Minimaratona per disabili che verra' organizzata a Milano con il patrocinio del Comune. Perche' la nostra esperienza e' al servizio di tutti coloro che desiderano superare problematiche fisiche e psicologiche grandi e piccole. La nostra esperienza non e' fine a se stessa, ma al servizio della scienza e della tecnologia perche' si possano studire la fisiologia del corpo umano, nuovi prodotti e nuovi materiali; La nostra esperienza e' condivisione. E la condivisione verra' nei racconti, negli incontri che promuoveremo per coloro che desiderano spostare sempre piu' avanti il proprio limite. Perche' il limite e' solo dentro di noi. Ancora una volta. Oggi. Desidero in ultimo ringraziare ancora una volta tutti coloro senza i quali questa impresa non sarebbe stata possibile. Il team di supporto, il main sponsor No Limits, gli sponsor Ferrino, La Roche-Posay, Tecar, Garmin, Intermatica, Geomat, Enervit, Focus Himalaya Travel, Frigor Trasporti Orobico, Lions il Comune di Milano che ci ha assicurato il proprio sostegno per la continuazione del progetto e tutti gli amici che non ci hanno mai fatto mancare il proprio sostegno.

27/11/2008

Penultimo giorno nel deserto
Oggi ultima tappa impegnativa prima della
fine dell'avventura, il caldo oggi è stato molto elevato. Abbbiamo
toccato temperqture di 38,3 g e non e' stato facile tenere il passo/.
In ogni caso siamo arrivati all'ultimo campo verso le ore 16,00 e,dopo
aver montato le tende per l'ultima volta, ci siamo gustati la cena
sotto un meraviglioso cielo stellato che ho spiegato per l'ultima
volta a Fabio.
Domani mattina di buon ora inizieremo l'ultima tappa e
raggiungeremo il team che ci sta aspettando a Dakhla.




Te e shisha davanti al fuoco


Panorama dal campo


L'ultimo campo con le tende dei giornalisti


26/11/2008

Due giorni all'alba
Un'altra giornata molto faticosa. Abbiamo camminato fino alle 16 fra lastroni di pietra tagliente e rocce aguzze. Il continuo saliscendi e il fatto che il terreno fosse disseminato di rocce e asperità mi ha tenuta in tensione tutto il giorno. Avevo timore per Fabio, avevo paura si facesse male. Non è facile fare da guida in queste condizioni. E invece alle quattro del pomeriggio, quando abbiamo raggiunto il punto del rifornimento acqua, abbiamo potuto esclamare "percorso netto". Il caldo ci ha accompagnato per parecchie ore. Fabio si sta abituando sempre più al terreno accidentato e percorre ormai con buona facilità tutte le piste. Devo dire, dopo 13 giorni passati assieme, che la sua presenza non è assolutamente un peso e anche nel montare le tende mi è di grande aiuto e in varie situazioni è assolutamente autosufficiente. Ora ci attendono ancora due giorni di cammino, ma il più è fatto, le vesciche ai piedi sono ormai un lontano ricordo; stiamo già assaporando l'arrivo ove saremo attesi dal team di supporto che ci ha reso, con la sua preziosa opera, più facile il nostro cammino. Arrivederci a Dakhla….




Ultimi paesaggi mozzafiato prima dell'arrivo


Ripresa fotografica d'effetto


Posizionamento dell'ultimo rifornimento


Il team si avvia verso l'arrivo


Il team al gran completo

Il passo finale che Carlo e Fabio dovranno affrontare

25/11/2008

Un terreno molto difficile
Siamo al tredicesimo giorno, nessuno di noi è superstizioso, però comunque incrociamo le dita! La giornata è stata torrida e il percorso particolarmente difficile. Abbiamo abbandonato la zona di dune con la sabbia finissima per entrare in un'area dal terreno pietroso. Guidare Fabio in questo percorso è stato più impegnativo del solito. E anche più stressante dal unto di vista emotivo. Mi sento molto responsabile e non mi perdonerei una sua caduta. Fabio comunque si sta dimostrando un grande atleta e l'affiatamento è sempre più rafforzato. Per fortuna è andato tutto bene e la tabella di marcia non ne ha risentito. L'ambiente, anche se a volte si presenta ostile, va comunque rispettato. E la nostra filosofia è infatti quella di salvaguardare l'ambiente al di là delle nostre forze. Lo smaltimento dei rifiuti per noi rappresenta un piccolo problema. Bruciamo ciò che possiamo, ma siamo costretti a portarci dietro ciò che non è combustibile o i cui fumi potrebbero inquinare. Ieri siamo riusciti a lasciare la spazzatura in uno dei punti di rifornimento di acqua e abbiamo chiesto al team di supporto di andarla a ritirare. Con l'occasione ho lasciato la scheda della piccola macchina fotografica, per poter scaricare le immagini, che io stessa ho realizzato, per poterne inviare qualcuna. Il morale è molto alto, sappiamo di essere vicini alla meta e siamo consci che questa nostra impresa non è fine a se stessa ma servirà anche dal punto di vista scientifico a testare i materiale innovativi che sono stati utilizzati per le tende da Ferrino e per l'abbigliamento da No Limits.




Sfida calcistica Egitto vs. Italia


Preparazione del pane al campo base


Daniele individua il punto esatto


Al prossimo punto acqua su un terreno molto difficile


24/11/2008
 Un sodalizio perfetto

La dodicesima giornata è iniziata abbastanza bene, i miei piedi non sono più doloranti come la sera precedente, il riposo e il piccolo intervento di incisione apportato al dito mignolo del piede destro, per far fuoriuscire il siero creatosi, è stato provvidenziale. Abbiamo marciato dalle otto del mattino alle tre del pomeriggio con soste molto brevi. Durante il trasferimento un momento di crisi. La ricerca dell'acqua è stata più laboriosa del solito. Mezz'ora di preoccupazione, ma poi tutto si è risolto nel migliore dei modi e la tensione è rientrata. Dopo qualche tentativo il sistema GPS di Garmin ci ha portati dritti, dritti al rifornimento. Fabio mi è stato molto vicino e mi ha sostenuta moralmente non facendomi mai mancare la sua incondizionata fiducia. Il nostro è diventato un sodalizio perfetto! Abbiamo attraversato un paesaggio formato da alte dune e il saliscendi ci ha fatto consumare parecchie energie, lo spettacolo era comunque insuperabile. La temperatura è molto elevata e Fabio specialmente è molto provato dal caldo. Questi sforzi ci hanno fatto sudare parecchio e naturalmente consumare più acqua che fortunatamente è stata sufficiente.. Raggiunto il punto d'acqua la sera di siamo rifocillati con un ottimo risottino energetico... liofilizzato




Un quasi lussuoso pranzo


Natura morta


Orme di animali nella sabbia


Casinò di fortuna


Daniele continua a vincere

23/11/2008
 

La carica di Fabio
E' iniziata la nostra settimana finale. Il cammino continua nei tempi previsti nonostante che oggi abbia dovuto provvedere ad incidere l'infezione che mi è venuta al piede destro in conseguenza delle vesciche. Ogni sera, dopo l'allestimento del campo, la cena e la sistemazioni del materiale e dei viveri, trascorro una buona mezz'ora a medicarmi per essere in forma per il mattino seguente. Fabio oltre ad essere un buon compagno di viaggio e un infaticabile camminatore. Durante le soste dimostra, sempre un grande entusiasmo e mi trasmette una carica enorme. Durante le lunghe serate stellate e nei momenti di sosta cerco di spiegare a Fabio non solo le sensazioni di fatica ma anche quelle più sottili che mi legano a questo ambiente. Nonostante la fatica e il dolore vivo dei momenti in cui mi sento in totale equilibrio. Questo è un regalo del deserto.


Uno scorpione un pò finto


Oscar con il portafortuna topo


Foto creativa di Renato


Daniele come al solito legge per rilassarsi


A volte le guide passano il tempo giocando

22/11/2008
 

Sensazioni
Il ritmo e' buono, ma come negli ultimi giorni; purtroppo è rallentato dalle condizioni delle vesciche sui miei piedi. Fabio invece, sempre di buon umore, sembra una roccia e prosegue senza problemi di sorta. Il clima caldo soprattutto nelle ore centrali del giorno ha fatto si che il team di supporto decidesse di aumentare la nostra razione giornaliera d'acqua. Oggi ho avuto un miraggio che ho decritto a Fabio . Giornata piena di sensazioni, perché abbiamo trovato lo scheletro di un dromedario sbiancato dal sole. Le notti in compenso sono gelide. La temperatura si aggira intorno allo zero. Fabio cerca di descrivermi i suoi sentimenti: mi ribadisce spesso che si sente vicino ai suoi poeti più amati: Foscolo e Leopardi. Vivo una pace assoluta e il mio cuore è felice. A richiamarmi alla realtà è il mio piede che è ancora molto dolorante..


Tramonto


Si fa il punto della giornata


Radici nel deserto


Alba


Accampamento in mezzo alle dune

21/11/2008
 

Il freddo notturno
Oggi abbiamo percorso solo quindici chilometri. Un po' meno del solito, perché le ferite ei miei piedi non danno tregua. Come ho avuto più volte modo di spiegare il controllo mentale in questi casi è fondamentale: è la forza di volontà ch mi permette di tirare avanti in questi momenti. IL fisico di Fabio regge bene: è forte e ha una determinazione senza pari. Ripete più volte che sta realizzando un sogno che non pensava possibile fino ad un anno e mezzo fa. Si e' rialzato il vento e questo porta altri problemi. La sabbia mangia tutto e dobbiamo proteggere le apparecchiature elettroniche che ci permettono di sopravvivere e non sempre è facile. Il fatto che ci sia vento sta a significare anche che e la temperatura notturna si e' sensibilmente abbassata. Fabio, che continua a procedere con la tenda di riserva di notte, e' costretto ad avvolgersi nel tendalino per far fronte al freddo. Il morale comunque e' alto, a volte viviamo attimi di autentica felicità. Siamo convinti di quello che stiamo facendo, anche se penso che ci vorranno parecchi giorni per organizzare mentalmente tutte le sensazioni fortissime che stiamo accumulando..


Una piacevole sorpresa


Si sgonfiano le gomme per un'aderenza migliore sulle dune


Resti di cammelli


Daniele controlla le mail


Daniele parla con le guide


Ancora isabbiati


20/11/2008
 

Un tandem perfetto

Siamo a circa metà percorso e il bilancio di questi primi otto giorni e’ sicuramente positivo. Primo perché l’affiatamento tra Fabio e me si e’ rivelato praticamente perfetto. Ogni giorno che passa il campo viene montato e smontato sempre più velocemente. Fabio non ci vede, ma si è talmente impratichito di queste operazioni quotidiane che il mio piccolo sostegno e quasi superfluo. La varietà dei panorami, la bellezza dei tramonti e la profondità dei cieli fanno passare subito la sensazione di spossatezza dopo una estenuante tappa. Sarebbe tutto prfetto se i miei piedi non fossero davvero pieni di piaghe che tra l’altro non accennano a migliorare. AD ogni male c’è un rimedio: questo è il mio motto, ed è stato così che oggi ho camminato a piedi nudi per un’ora. Che sollievo!


Un altro rifornimento per Carla e fabio


Scaldiamo il pane egiziano sulla macchina


La cucina di fortuna


La bandiera per il rifornimento

 

19/11/2008
 

Un topolino nel deserto

Un’altra giornata è trascorsa senza grossi inconvenienti, fatta eccezione per i miei piedi che purtroppo continuano a peggiorare, le vesciche tra le dita si sono rotte lasciando la  allo scoperto la pelle viva. Abbiamo già percorso circa cento chilometri. La marcia perciò diventa più difficoltosa in quanto si devono effettuare soste non previste per cambiare le medicazioni. Fabio sta dimostrando una grande resistenza fisica e anche psicologica. Fortunatamente le temperature non sono così estreme come si pensava. Ieri al campo è arrivato un topoline bianco e beige bello e per niente spaventato. A volte anche l’incontro con un piccolo topo vuol dire tanto. Noi stiamo vivendo un’esperienza inenarrabile che però cercherò di raccontare a tutti voi al mio ritorno. 


Tramonto


Seguire Carla non è mai facile


Renato fa il bucato


Oscar non perde l'attimo


Daniele si rilassa

18/11/2008
Camminare è dura
Passo dopo passo, chilometro dopo chilometro stiamo procedono verso sud est senza grossi inconvenienti. Oggi il cielo è coperto e quindi il contatto satellitare si è limitato ad un sms per comunicare il punto acqua di domani. Le piaghe ai piedi sono peggiorate e il cammino oggi è stato più doloroso e faticoso del solito. Fabio invece procede senza grossi problemi e anche il peso dello zaino non sembra dargli troppo fastidio. La giornata forse è stata un po' meno calda. Mentre verso sera il tramonto fa dissipato la foschia per lasciar splendere un mantello di stelle da lasciare senza fiato.






Scaldiamo i toast


Pausa pranzo


Le guide al completo

Il medico Oscar al lavoro

Daniele studia la mappa

Campo base di notte

17/11/2008
Fa caldo
Giornata tranquilla, senza imprevisti, quella di oggi. Fa molto caldo e la fatica si fa sentire. Nonostante tutto abbiamo percorso diciassette chilometri, camminando appaiati fino alle sedici, quando abbiamo deciso di fermarci e di accamparci. Tanto è aumentata la temperatura di giorno, tanto è scesa quella notturna. La notte fa molto freddo, si arriva anche a zero gradi e dormire non è sempre facile. L'abbigliamento tecnico, fornito da No Limits, che è stato studiato apposta per avere prestazioni di isolamento termico ci aiuta, ma talvolta riposare è dura. La situazione climatica è stabile, anche se il vento è calato. La quantità di acqua preventivata che il team di supporto ci lascia lungo la strada per ora è sufficiente, ma la "caccia al tesoro" per trovarla è sempre un momento delicato. Questo dal punto di vista pratico. Dal punto di vista morale, siamo ancora molto carichi. Non mi stancherò mai di ripetere che l'esperienza che stiamo vivendo è unica e irripetibilie. Il panorama è splendido con dune che si susseguono una all'altra. Lo descrivo a Fabio e il fatto di tradurre le sensazioni in parole, me ne fa acquistare ancora più coscienza. Fabio è bravissimo, camminiamo appaiati, basta pochissimo per guidarlo, a volta penso che gli arrivi il mio pensiero, senza bisogno di fare gesti: sa già dove andare. Si fida di me, ripete che è sereno e che sa che la mia esperienza basterà ad entrambi. E' un grande carico, ma è anche una condivisione totale che mi fa crescere.






Una risata ogni tanto per rompere la tensione


Tè nel deserto


Non si sa mai cosa si può trovare nel deserto

Il campo base studia la posizione di Carla e Fabio

Daniele (il capo spedizione)

16/11/2008
Le modifiche alla tenda di Fabio
Abbiamo camminato per 18 chilometri, costeggiando un'oasi di palme con una temperatura vicina ai 30 gradi e con vento raffiche volte piuttosto fastidioso. Il paesaggio è proprio come lo stereotipo del deserto, quasi, quasi mi aspetto di vedere un miraggio da un momento all'altro. Il terreno è morbido e si sprofonda. L'inconveniente della perdita della tenda è superato, anche se la tenda i riserva, sebbene più spaziosa è decisamente più pesante. Abbiamo eliminato il tendalino di copertura e questo ci ha aiutato ad abbassare un po' il peso che Fabio si porta sulle spalle. Durante la notte la temperatura cala sensibilmente e così che Fabio utilizza per copertura il tendalino che in genere viene montato per lo stop del pranzo. A queste temperature l'ansia di trovare l'acqua, lasciataci lungo il cammino dal team di supporto, è sempre molto alta. Il sistema di rilevamento satellitare è comunque infallibile, anche se il vento contribuisce a mescolare le carte. Le dune si spostano anche in 24 ore e c'è il rischio che le bandierine di segnalazione dell'acqua vengano come per magia a sparire.





Preparazione al rifornimento di Carla e Fabio


Le prime dune


FInsabbiamento del fuoristrada

Insabbiamento

Il pranzo delle nostre guide

Campo base da lontano

15/11/2008
Nel deserto accade anche questo
La temperatura durante il giorno è molto elevata. Si raggiungono punte che superano i 30 gradi centigradi, e la notte è sempre più rigida. Cominciano i dolori, gli zaini sono ancora molto pesanti: più di venti chili. Cominciano le sofferenze. Oggi abbiamo percorso circa 13 chilometri. Il panorama è cambiato, rispetto alla zona di partenza. Il terreno è piuttosto pianeggiante, meno compatto, in qualche zona bisogna rallentare il cammino: si sprofonda. C'è un po' di vegetazione, qualche arbusto. Quasi nessun segno di vita. Abbiamo incontrato una volpe e visto tante orme riconducibili a dromedari. Nessuna presenza umana, però. Fabio è molto forte, non ha grosse difficoltà e la nostra coppia procede bene. Fin dove è possibile camminiamo appaiati, abbiamo raggiunto un ritmo affiatato e costante. Alle 16.30 abbiamo raggiunto il punto acqua 3 e qui l'imprevisto. Un'improvvisa folata di vento ha letteralmente fato volare la tenda di Fabio. Mi ero temporaneamente tolta le scarpe per concedere un po' di respiro ai miei piedi, già piagati in alcune zone, che mi sono messa a rincorrere la tenda. Ho corso a piedi nudi nel deserto per quasi un chilometro, ma il vento era più veloce di me. Non c'è stata altra soluzione che ripiegare su una tenda di fortuna, sempre di produzione Ferrino, ma ahimè dal peso maggiore che ospiterà Fabio fino alla fine dell'impresa. Fabio, comprensibilmente, ha avuto un attimo di scoramento, ma come spesso ho avuto modo di dire: nel deserto chi comanda è il deserto.




Preparativi per i rifornimenti


Carla aiuta Fabio a riconoscere la tenda


Fabio attende la tenda sostituva

Si prova la tenda sostitutiva

Anti riflesso

14/11/2008
Venti chilometri!
La prima notte in tenda da soli nel deserto è trascorsa tranquillamente. Sarà l'emozione, sarà la stanchezza, sarà quella sorta di rilassatezza che ti prende quando vedi compiersi ciò che da un pezzo aspettavi che abbiamo dormito come ghiri. Sveglia all'alba. I soliti gesti: piegare la tenda, riordinare gli oggetti di uso quotidiano. Partire. La temperatura diurna è piuttosto alta, intorno ai 30 gradi, il clima è secco e si suda molto. La notte in questa zona si arriva a 5 gradi centigradi. Le tende forniteci da Ferrino, ci proteggono egregiamente e non sentiamo troppo freddo. Lo zaino è ancora molto pesante, più di venti chili, ancora abbiamo tutti i viveri e questo accresce la fatica. Però le forze sono fresche e ci hanno permesso di percorrere circa 20 km solo nella seconda giornata. E questo lo sanno anche i miei piedi che comincino a urlare vendetta con piccole piaghe. Ma a questo ero preparata.



Un attimo di relax


Problemi al generatore


Proviamo a riparare il generatore

Il primo campo di Carla e Fabio

Il campo base

Comunicazioni

13/11/2008
Partenza
Dopo lunghi preparativi alle ore 13,20 è iniziata la nostra avventura. Nel cuore del deserto bianco, su un terreno, per ora piuttosto compatto abbiamo intrapreso il cammino che ci porterà a percorrere 250 chilometri in direzione sud. Siano sereni e pieni di energie anche se il momento del distacco dal team è sempre emozionante. Lunghi abbracci e qualche lacrima trattenuta a stento dal parte del team e degli accompagnatori egiziani. Grande apprensione anche per il primo appuntamento con le indicazioni fornite sul GPS Garmin in dotazione alla squadra per l'individuazione della posizione del primo rifornimento di acqua. Tutto ha funzionato. A sera primo contato con il sistema satellitare con il team: noi stiamo bene, abbiamo trovato puntualmente l'acqua e ci stiamo preparando per la prima notte nel deserto, davvero soli. Sopra un cielo di stelle incredibile. Il deserto è così bianco che quasi risplende anche di notte.


Ultimo check


Primi passi nel deserto bianco


Partenza!!

Il primo campo di Carla e Fabio

Carla e Fabio con la bandiera di Milano

12/11/2008

Abbiamo finalmente capito il perché del nome Deserto Bianco. Il paesaggio è mozzafiato, spettacolare, senza paragoni e la lista degli aggettivi potrebbe continuare. Questa mattina abbiamo lasciato l'oasi di Baharya per la penultima tappa di avvicinamento alla partenza. Un trasferimento di circa 200 km che ci ha lasciati tutti a bocca aperta. Il deserto è cosparso di formazioni calcaree, bianche, accecanti, che sembrano quasi neve, dalle forme incredibili. Alcune si elevano per qualche metro fino a creare dei veri e propri pinnacoli. IL riverbero è accecante e la nostra pelle è sottoposta a radiazioni piuttosto intense. Siamo tranquilli, comunque, non ci scotteremo, il Prof Antonino di Pietro dell'Università di Milano ci ha fatto tutti i test dermatologici e la Roche-Posayl ci ha fornito le creme protettive utili per proteggerci in questi climi. Il tempo scorre veloce, anche se i fuoristrada non corrono su strada ma su una pista improvvisata e sono costretti a cambiare direzione in continuazione a causa della conformazione del terreno. Nel pomeriggio siamo arrivati presso un confortevole campo tendato: l'ultima notte tutti insieme. Domani mattina presto raggiungeremo il luogo previsto per la partenza e dopo gli ultimi preparativi finalmente il via.
La temperatura diurna è intorno ai 30 gradi, e la sera scende a 12: si sta benissimo. Siamo tutti sereni anche se il lavoro da fare è davvero tanto per organizzare la partenza nel modo migliore, l'atmosfera è rilassata nonostante l'emozione che contagia tutta la squadra. Sono momenti davvero speciali.


Pronti a partire


La zona della partenza


Il team alla partenza

Il deserto bianco

Verso il deserto bianco

11/11/2008

Ultima giornata nella civiltà. IL Cairo è sempre convulsa, una città caotica per antonomasia, con le sue contraddizioni e con un fascino tutto suo. Sveglia presto anche se non prestissimo. Alle nove e mezza siamo tutti pronti e fuori dall'hotel. La prima tappa è dedicata agli ultimi acquisti, il gas per le bombolette che ci consentiranno di cucinare, alcuni generi di sopravvivenza tra cui non dobbiamo dimenticarci dolcissimi datteri locali. Nutrienti e digeribili faranno parte integrante della nostra dieta quotidiana, fatta di minestre liofilizzate e di integratori forniti da Enervit. Non dobbiamo trascurare nulla: da ora in poi non sarà più possibile rifornirci di quanto ci servirà nel corso della spedizione.
Dopo un pranzo veloce finalmente usciamo dalla città in direzione sud, verso l'oasi di Baharya: ci aspettano 350 km di viaggio su una strada asfaltata con poco traffico locale. Il panorama è arido, la sabbia color beige, domina su tutto.
A metà percorso ci fermiamo per una breve sosta in un bar locale per bere il dolcissimo tè alla menta e quindi proseguiamo per la nostra meta: arriviamo all'oasi intorno alle sei di sera: è già buio. Sarà l'ultima notte in un letto, da domani inizia la vita in tenda. Cena e doccia. Il morale è alto e la squadra affiatata. Siamo con tre fuoristrada e quattro accompagnatori locali oltre a noi cinque: totale nove persone che insieme affronteranno questa avventura.


Si carica la jeep


una breve pausa te


Carla e Fabio sono carichi

Le jeep pronte a partire

Tramonto al Cairo


10/11/2008

Il brindisi pre-partenza

Il team pronto alla partenza

Il regalo di Oriana